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La grande occasione del principino triste

Leclerc nella sua Monte Carlo può sopperire in parte ai limiti della Ferrari

La grande occasione del principino triste

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La grande occasione del principino triste

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Quando chiedete a Charles Leclerc una parola per descrivere il Gran premio di Monaco che poi è anche quello di casa sua, non ha dubbi. Sceglie «adrenalina». Perché non c'è alto posto nel mondiale che ne trasmette tanta. A Monte Carlo non c'è un secondo in cui puoi tirare il fiato. Basta una sbavatura e un capolavoro diventa una crosta. Charles lo sa bene. «La pista è stretta, il fondo spesso sconnesso, per andare veloce devi fidarti anche delle tue sensazioni. In qualifica quando spingi al massimo tra i muri hai una scarica di adrenalina dall'inizio alla fine del giro».

Non gli sono bastate due pole di fila per portarsi a casa la coppa più grande. Anzi di coppe da queste parti non ne ha ancora presa una. Ha una voglia infinita di rifarsi, anche perché sa bene che con la SF-23 non avrà tante chance quest'anno. Se vuole battere Verstappen deve metterci del suo e l'uomo può fare un pizzico di differenza giusto in piste come Monte Carlo o Singapore. Non sui circuiti veri dove i valori di aerodinamica, grip e motore nessun pilota li può cambiare. Monaco è la grande occasione del principino. E del suo compagno Sainz che comunque nei suoi due anni in Rosso è sempre finito a podio. E anche di Fernando Alonso che non è un gran qualificatore (a Monaco è scattato in pole solo nel 2007 quando era in McLaren) ma sa di potersi giocare una carta importante se sabato il meteo gli regalerà la pioggia.

In casa Aston Martin arrivano al Gp con il sorriso sulle labbra dopo aver annunciato l'accordo con la Honda che dal 2026 fornirà i motori in esclusiva. È il ritorno del motorone. L'ennesimo ritorno dei giapponesi che sono i maggiori fornitori di motori del mondo (30 milioni), ma non sanno che cosa sia la tempestività. Si ritirano subito prima di vincere. Lo hanno fatto con la BrawnGp, si sono ripetuti con la Red Bull. Ora vorrebbero festeggiare loro. Per Aston Martin era l'unica strada per pensare in grande: «Se vogliamo vincere avevamo bisogno di un motore in esclusiva». Il colpo è importante e deve tanto alle ambizioni di mister Stroll. Alonso che aveva definito «Gp2 engine» il motore Honda ai tempi della McLaren è già pronto a farsi perdonare. E comunque nel 2026 forse il suo tempo sarà scaduto davvero. Intanto Monaco ci racconterà qualche altra favola attorno a Lewis Hamilton e alle voci che lo darebbero in contatto con la Ferrari per il prossimo anno.

Smentiscono tutti, ma intanto Marko si diverte a sfruculiarlo: «Solo la Ferrari può aiutarlo a farsi pagare più di Max». Ma i soldi basterebbero a farlo felice?

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