"Greg & C, da Singapore parte la missione Giochi"

Il ct dell'Italnuoto Cesare Butini: "Ai Mondiali pensando già a Los Angeles 2028. Da Parigi siamo usciti rafforzati"

"Greg & C, da Singapore parte la missione Giochi"
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Missione Singapore, visione Los Angeles. L'Italnuoto che continua su un trend positivo ed è uscita rafforzata da Parigi, apre il quadriennio olimpico tra grandi star (Ceccon, Martinenghi e Paltrinieri, medagliati ai Giochi) ed emergenti ambiziosi (Curtis, D'Ambrosio e Viberti).

"Ma sarà un Mondiale difficile, spero in 4 medaglie" resta cauto Cesare Butini, dt dal 2013. La rassegna di Singapore, che vedrà il ritorno dei russi, partirà con la pallanuoto dall'11, il fondo dal 15, l'artistico dal 18 e i tuffi dal 24. Le gare di corsia, infine, al via il 27.

Cesare, il primo a tuffarsi dei suoi sarà Paltrinieri.

"Farà tutte le gare di fondo. Poi c'è uno stacco prima della vasca. È una sfida, ma a Gregorio piacciono le sfide".

Lei ha convocato 34 atleti e iscritto tutte le staffette. La più giovane del gruppo è Bianca Nannucci, 17 anni, la più esperta è la 32enne Silvia Di Pietro.

"Silvia ha ancora voglia di confrontarsi e di trasferire ai giovani il senso agonistico. Bianca, classe 2008, ha vinto l'oro europeo giovanile dei 200 stile libero".

Come mai non c'è la giovane Mao, che a 14 anni ha vinto un titolo assoluto nei 200 stile più precoce della Pellegrini?

"Abbiamo deciso di farle trascorrere un'estate tranquilla. Non siamo la Cina, che convoca una 12enne. Siamo l'Italia e abbiamo come obiettivo il 2028. Quello della 4x200 è un progetto che mi intriga molto".

A sorpresa non c'è Miressi, leader della 4x100.

"È stato sottotono e abbiamo concordato di non portarlo. C'è l'innesto di D'Ambrosio, classe 2007, che ha nuotato 4814 al Settecolli. Dal 2021 siamo sempre sul podio e sarà più difficile riconfermarsi".

Con Sara Curtis questa 4x100 sl dove arriverà?

"Può anche regalarci un 5°-6° posto mondiale".

La 4x100 mista maschile, invece, deve riscattare il flop di Parigi.

"Abbiamo ritrovato Burdisso, bronzo a Tokyo, però ci manca ancora un delfinista che vada sotto i 50''".

Razzetti e Ceccon hanno condiviso l'esperienza in Australia, la Curtis si trasferirà a breve negli Usa. È preoccupato?

"Penso che sia corretto che una Curtis sfrutti un'occasione di crescita, scolastica e tecnica, per confrontarsi con una realtà diversa e con campionesse come la Walsh. Intanto ho apprezzato i progressi di Anita Bottazzo, che si allena a Gainesville e che sarà con noi a Singapore".

Spera nella voglia di rivalsa di Pilato e Quadarella, reduci dai quarti posti di Parigi?

"Quadarella ha cambiato coach e ricominciato in maniera più soft. È iridata in carica, ma potrebbe non ripetersi. Pilato è sempre un punto interrogativo per via dei malanni continui e manifesta qualche insofferenza di conduzione tecnica, noi cerchiamo di mantenerla tranquilla. Nuoterà solo i 50 rana ora olimpici".

La rana è la specialità in cui l'Italia spicca.

"Sì, e lo dimostra il fatto che un Viberti che ha fatto 26.27, primo tempo al mondo, non farà i 50 perché altri due sono andati più forte ad aprile".

Come l'atletica siete sempre protagonisti.

"Al mio collega Antonio La Torre, col quale c'è stima e amicizia, invidio l'inclusione degli italiani di seconda generazione. Ma abbiamo ottimi vivai come si è visto agli Eurojr".

E Los Angeles?

"Dal 2020, causa Covid, non ci alleniamo più negli Usa. Organizzeremo dei camp in California per abituarci al fuso orario e troveremo una base di appoggio in vista dei Giochi".

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