Greg & Fede non sono signorsì

Aperta un'inchiesta federale. Ma i campioni non s'imbrigliano

Greg & Fede non sono signorsì

La verità è che li vorremmo campioni quando c'è da vincere medaglie e tirare fuori talento, grinta e forza per poi inebriarci dei loro trionfi e farci belli. Però li vorremmo anche anonimi impiegatucci dediti al signorsìsignore quando c'è invece da pensare ed esprimere opinioni e però temiamo che quel pensare e dire possano crearci danni e fastidi o ledere all'immagine dello sport. Troppo comodo. Persino contro natura. Come si può chiedere a un fuoriclasse di avere la testa di un impiegatuccio? È una contraddizione in termini. Al campione, al fuoriclasse, perché questo sono Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri, quando girano, girano veramente e i loro pensieri non si possono imbrigliare in una rete di signorsìsignore. Sono quel talento, quella forza e grinta a renderli campioni liberandone le legittime e diverse opinioni. Ecco spiegati i post polemici della Divina per il premio non andato al proprio allenatore (Matteo Giunta) ed ecco spiegata la risposta mezzo intervista al Giornale di Greg in difesa del proprio (Stefano Morini). In entrambi i casi, libere argomentazioni. Istintive quelle di Fede, razionali quelle di Greg. Un botta e risposta a cui è seguito un chiarimento privato fra i due.

Altri mondi sportivi hanno compreso da tempo che i fuoriclasse non si imprigionano. Valentino Rossi potrebbe esistere solo con le vittorie? O le polemiche con Max Biaggi, le scenette fuori regolamento a fine Gp ne hanno alimentato il mito sdoganando uno sport fin lì rimasto nel recinto dei soli appassionati? Così come nel calcio: Messi e Cristiano Ronaldo non si imbrigliano. Poche settimane fa Gianluigi Buffon aveva tuonato contro il Var fortemente voluto proprio dalla Federcalcio.

Anche il nuoto ci arriverà. Intanto la Federazione è intervenuta con il suo presidente, Paolo Barelli, annunciando un'inchiesta sulla vicenda. C'è solo da augurarsi che non riguardi il libero pensiero dei due campioni (sarebbe un errore) bensì quanto accaduto a margine: il raptus social del figlio del tecnico Morini, Tommaso, anche lui allenatore e tesserato, reo di aver pubblicato un tweet offensivo e sessista rivolto alla Pellegrini. «Grazie ragazzi del sostegno... raramente ho ricevuto offese sessiste e mai da persone così vicine... per una donna è veramente brutale!» ha infatti twittato lei. «Mi scuso... Preso dalla rabbia per i continui attacchi nei confronti di mio padre ho perso la testa e sbagliando ho insultato» ha postato lui.

Tornando invece allo scontro fra re e regina del nuoto, è intervenuto anche il ct della nazionale, Cesare Butini. Ha detto una cosa giusta e una sbagliata. Quella giusta, riguardo ai dubbi espressi da Fede sulla votazione del premio: «Quando si parla di rispetto penso che lo si debba anche alla giuria che ha deciso di assegnare il premio a Morini».

Quella sbagliata: «Le parole di Gregorio potrebbero anche essere state fraintese perché lui è in Australia e ha parlato al telefono con un giornalista». I campioni quando parlano non fanno come gli impiegatucci che sussurrano. Quel che vogliono dire lo dicono forte e chiaro. Impossibile fraintendere.

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