Quando Gonzalo Higuain, ancora scosso dopo lo sfogo seguito all'espulsione, ha lasciato lo stadio di Udine (lo attendeva un volo da Venezia a Madrid per una piccola vacanza con la fidanzata Lara nel giorno libero concesso da Sarri), temeva che al suo ritorno a Napoli sarebbe arrivata la stangata. Una stangata ufficializzata dal comunicato di ieri del giudice sportivo (squalificato per un turno anche il tecnico) dopo le indiscrezioni del giorno prima. Per altro Tosel, vittima di uno scherzo, aveva confermato inconsapevolmente la sentenza anche in diretta telefonica al conduttore del programma ironico «La Radiazza» Gianni Simioli dell'emittente napoletana Radio Marte, spacciatosi per giornalista. Nessuna sorpresa, quindi: l'attaccante argentino avrà 4 turni di stop (1 per il doppio giallo, 1 per le mani sul petto dell'arbitro, 2 per gli insulti e le ingurie), saltando le tappe con Verona, Inter, Bologna e Roma e un 'ammenda di 20mila euro. Niente multa dal club, nonostante le conseguenze del suo comportamento alla «Dacia Arena», visto che nelle sue tre stagioni italiane non era mai stato espulso ed era stato irreprensibile in campo e fuori. La società farà ricorso alla Corte sportiva, affidandosi all'esperto Mattia Grassani. La strategia? Si punterà sul gesto verso l'arbitro Irrati. Nella sentenza è scritto che il giocatore ha fronteggiato l'arbitro (gesto irriguardoso con mani sul petto), ma nella difesa del club partenopeo si spiegherà che è l'arbitro a fronteggiare Higuain, e quindi il gesto dell'argentino è istintivo. Non irriguardoso né tantomeno intimidatorio, ma solo un gesto istintivo visto che anche alcuni giocatori avversari si sono mossi verso di lui. L'obiettivo è l'annullamento di almeno una giornata di squalifica, togliendo le aggravanti (gesto irriguardoso, ingiurie e atteggiamento aggressivo) e riconsiderando il provvedimento solo verso le reiterate proteste. Si richiamerà anche il precedente del viola Borja Valero (reazione simile verso l'arbitro Gervasoni) che ricevette uno sconto di un turno dei 4 di stop. Per il Napoli sarebbe importante avere Higuain nel big match con la Roma, decisivo per il secondo posto. A Napoli la maxisqualifica del Pipita ha scatenato commenti velenosi e ironici dei tifosi, soprattutto sul web. «Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere». L'umore della città si riassume con il cinguettio di Carlo Alvino, uno dei più celebri telecronisti tifosi. #Higuain è diventato in breve un hashtag di tendenza dopo l'ufficialità del lungo stop deciso dal giudice sportivo. C'è chi esorta un maggior controllo sugli arbitri e c'è chi commenta amaramente: «Ormai lo sappiamo: nel calcio ci sono figli e figliastri». Richiamo evidente all'episodio tra lo juventino Bonucci e l'arbitro Rizzoli nel derby di Torino. Lo scandalo, per i tifosi partenopei, sarebbe la presunta disparità di trattamento. L'arbitro ieri ha spiegato ancora il motivo del suo provvedimento (solo giallo, non rosso): «Bonucci non mi ha dato alcuna testata, sono stato io a spingerlo, per allontanarlo dal giudice di linea (Irrati, segno del destino, ndr). Il giocatore ha semplicemente esagerato nelle proteste. Non c'è stata testa contro testa, le immagini non danno il senso vero di quel che è successo».
Tosel ha spiegato perché non ha squalificato il bianconero: «Nel referto l'arbitro non ha riferito nulla». I tifosi bianconeri rispondono: «Polemiche assurde, voi parlate, noi vinciamo...». Clima velenoso, non il massimo per la volata dell'ultimo mese e mezzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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