Mancini ha ragione, per difendersi bene la squadra ha bisogno degli attaccanti, poi, ha aggiunto, giochi come te lo consentono loro, inteso gli attaccanti. Così, altrimenti li mette in panchina. Ha detto che l'appunto non era rivolto a Icardi ma in generale, però si riferiva a Icardi, in particolare. Se Maurito non collabora va in panchina, invece se Higuain resta isolato a Sarri frega zero, basta che la metta, con l'Inter quattro legnate, due gol, una deviazione di Murillo a corpo morto e un'altra di Handanovic da applausi. Gira la voce che Sarri quando arriva a Castelvolturno come prima cosa chieda come sta Gonzalo, appena lo rassicurano si spinge le lenti sul naso e inizia a quagliare. Dodici gol in quattordici gare, 0,86 di media, è al top in Europa, e non ha dovuto neppure fare piazza pulita della concorrenza interna. Callejon gli gira al largo, quasi una sorta di rispetto, e non si azzarda a farsi vedere al centro. Insigne al massimo gliela mette da spingere. Gabbiadini non è un centravanti come lo intendono i manuali e comunque non sembra felicissimo di come gli stia girando, ma neppure qui Gonzalo c'entra qualcosa. Higuain va via dritto e se la sbriga da solo in mezzo ai centrali difensivi, sei gol di destro e sei di sinistro. Celebrato in settimana come un bronzo, per Sarri da Pallone d'Oro: «Higuain? Se nel suo futuro non vince il Pallone d'Oro - ha detto ieri in conferenza pre Bologna - è una testa di c... Ripeto, è l'attaccante centrale più forte al mondo». Meglio di Vinicio, Careca e Giordano messi assieme, addirittura così vicino a Maradona da sfiorare l'eresia. Sesto miglior goleador della nazionale argentina, quinto nelle partecipazioni alla Coppa del Mondo, uno di quelli che ha lasciato Madrid per sua scelta, non è stato scaricato. De Laurentiis ha sganciato 37 mln e ai tempi qualcuno s'è fatto una risatina, il patron il 27 luglio del 2013 gli ha fatto firmare il contratto e una clausola rescissoria da 94 mln. Tranquillo, fecero sapere al produttore, non te lo porta via nessuno. Partito Carlitos Tevez lo scettro lo ha preso lui, ha tutto, pare completo, invece per sua stessa ammissione gli manca qualcosa, non segna di testa, almeno per ora, e continua a zoppicare lontano dal San Paolo, su dodici reti solo due.Non è un accidente dell'ultima ora, Gonzalo vuole più gol in trasferta, ha sempre voluto più gol in trasferta e sa che per puntare forte allo scudetto le sue reti lontano dal San Paolo sarebbero il volano migliore. Gli sta girando tutto al massimo, è più che carico, vuole tutto anche la classifica cannonieri. Quest'anno si è presentato a Verona con un digiuno da brividi per un goleador, non segnava da 13 trasferte, 279 giorni e 1.242 minuti. Poi l'ha messa, è uno dei due gol lontano dal San Paolo, adesso non è il caso di ritoccare quel record, c'è il Bologna, 19 reti subite, neanche così male, e nuovo giro con Donadoni in panchina.
Ma il divario è enorme e poi c'è Sarri che si sta facendo le ossa ma qualcosa, stando sotto il Vesuvio, l'ha già capito: «Benitez? Se penso a lui mi sento bene, è arrivato quinto in campionato e poi l'ha preso il Real Madrid».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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