Madonna di Campiglio
Per chi crede nelle fiabe, rigorosamente consigliato tifare Massa. Nel senso di Felipe, compagno, gregario, scudiero di Alonso per questione di risultati ma nell'animo, e anche nel piede che conta parecchio per i piloti, assolutamente prima guida. Perché in passato Felipe ha lottato per vincere mondiali. Non dimentichiamolo. Ieri a Campiglio ha parlato con il cuore in mano, ha detto «io conto di partire bene, sono contento di come ho concluso il 2012, per cui sono fiducioso». Soprattutto, il brasiliano per mesi dato partente da Maranello ha rivelato ben altro, ha detto di aver pensato seriamente a lasciare la F1. Tutti i problemi avuti nella prima parte della stagione mi avevano provocato un blocco, c'erano addirittura gare dove sentivo di aver fatto bene e che poi finivano male. Accadevano davvero tante cose negative. Alla fine era diventato un problema mentale, anche quando l'auto era a posto qualcosa andava storto. Per sbloccarsi è stata molto importante la pausa estiva, tornare a casa, da mia moglie e mio figlio, stare con i miei genitori. Gli altri pensavano che ero finito, ma la verità è che ero io il primo a dovermi convincere che non ero finito. In quei mesi, anche prima dell'estate, avevo pensato tante volte al ritiro. Ma ora ce l'ho fatta: mi sono sbloccato
Non era l'auto il problema. Ho capito che una persona non perde le proprie abilità da un giorno all'altro, e sono tornato a credere in me stesso. Ho cambiato il modo di lavorare e sono tornato a divertirmi. È fondamentale per correre bene».
Rigorosamente consigliato tifare per lui perché in fondo sarebbe una favola moderna se alla fine fosse proprio il brutto anatroccolo della Ferrari a diventare cigno nel mondiale 2013.
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