Rifinitura a San Siro sotto gli occhi di Zhang. Stasera lo Spezia (20.45), con l'obiettivo di replicare il sofferto successo di Lecce. Lautaro e Martinez le certezze, poi dietro di loro la solita Inter, la migliore possibile. L'unico dubbio è la presenza di Gosens, decisamente in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Dimarco la logica alternativa. «Lo Spezia è in salute, ha vinto in Coppa Italia e al debutto in campionato, Gotti è bravo, i suoi giocatori anche: non sarà una partita semplice», le parole di Inzaghi sul social della squadra anziché di fronte alle domande dei giornalisti. Un modo per evitare altri scomodi commenti sul mercato nerazzurro? Probabilmente no, ma il dubbio resta.
In teoria non ce ne sarebbe stato bisogno, perché poco dopo le gommose parole di Inzaghi e prima della rifinitura, l'Inter fa filtrare la notizia che tutti aspettano, l'allenatore per primo: Milan Skriniar è fuori dal mercato. Pomeriggio convulso, per le voci che si rincorrono. Da Parigi annunciano il rilancio del PSG, che Zhang jr ha chiesto a Marotta di ascoltare. Brutto segno, significa che Skriniar è in vendita. Quello dei francesi però non è un rilancio: è la stessa, ultima offerta, ormai vecchia di 2 settimane, non più di 55 milioni, bonus compresi. Come se sapessero che l'Inter ora debba accettare ciò che prima ha respinto. E invece no, invece si sbagliano, perché Zhang saputo dell'offerta dice stop, che non se parla più e Skrniar esce dal mercato. Sarà vero per davvero? Sì, almeno fino alla prossima offerta.
Inzaghi e Marotta sono allineati: lo hanno detto a Lecce e ribadito al presidente. Se l'Inter resta questa, può essere competitiva e prendersi delle soddisfazioni importanti. Senza Skriniar possono essere guai, anche perché a oggi manca ancora un difensore, il sostituto di Ranocchia. Dovrebbe essere Acerbi, ma tra Lotito, che impone degli oneri per un difensore che nella Lazio non può più giocare, e Zhang, che non vuole pagare nemmeno il corrispettivo di un prestito, è un braccio di ferro in cui vincerà chi ha avrà meno fretta dell'altro. Chissà mai perché all'antico capitano Ranocchia non sia stato rinnovato il contratto: non sarebbe costato nulla, avrebbe guadagnato la metà e ha la stessa età di Acerbi. Stranezze.
Skriniar (davvero?) fuori dal mercato, non significa che non possa partire Dumfries, questo l'Inter non lo dice, ma è altresì vero che anche qui, non ci sono al momento rilanci del Chelsea. Le cessioni di Pinamonti e Casadei hanno dato fiato alle casse nerazzurre, ma da sole non bastano a fare quadrare i conti. La situazione finanziaria del club resta precaria per i debiti della proprietà. Le voci di cessione si rincorrono da mesi e le smentite degli Zhang in realtà negli ultimi tempi hanno perso intensità.
Il prestito di Oaktree (275 milioni in scadenza nel maggio 2024, all'onerosissimo tasso di interesse del 12%) grava sui conti di Suning, che ha dato in pegno al fondo americano proprio la società che controlla l'Inter (Grand Tower Sarl). Intanto, stasera si gioca e San Siro sarà un'altra volta esaurito.
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