Q uando il gioco si fa duro, i silenziosi cominciano a parlare. È accaduto a Marassi, sabato notte, con l'intervento di Leonardo che ha provato a ricucire lo strappo con Gattuso e stroncato l'arbitro Orsato, accusato apertamente d'aver tolto nel finale un rigore al Milan (ultimo nella speciale graduatoria: appena 2 concessi, 4 mesi fa col Parma il precedente) nonostante la segnalazione del varista Doveri. Non solo. Persino in materia di ammonizioni, hanno rilevato in società, il trattamento subito da Romagnoli (capitano) e da altri rossoneri, sembrerebbe accreditare l'ipotesi di una squadra poco tutelata. Ieri, giornata seguita alla seconda sconfitta consecutiva, Leonardo e Maldini hanno ripreso la strada di Milanello per offrire allo spogliatoio e all'esterno (media e tifosi) l'idea di un gruppo coeso. Per anni il metodo Berlusconi ha fatto scuola nel Milan. Il metodo era semplicissimo: nei giorni difficili e complicati della stagione, lo schieramento al fianco di tecnico e calciatori era totale, con Galliani concentratissimo per centrare l'obiettivo da raggiungere. Mai una critica fuori posto, mai una censura sull'operato dell'allenatore.
Nei giorni felici, invece, il presidente si lasciava andare alle sue stoccate. Memorabile quella in occasione del derby di ritorno con l'Inter nel 2004, rimonta da 0 a 2 a 3 a 2, con il famoso editto sulle due punte più il trequartista da schierare come obbligo contrattuale. Ecco: al Milan di oggi, impegnato nella rincorsa Champions, c'è bisogno di questo clima per poi rinviare ogni regolamento di conto o decisione, a fine stagione.
Gattuso, nel mese di aprile che si preannuncia decisivo anche per la conquista eventuale della finale di coppa Italia, ha bisogno di essere sostenuto, magari anche confortato in qualche scelta per sciogliere alcuni dubbi che per esempio
provengono da Marassi su Bakayoko mezz'ala. Siamo proprio sicuri che non sia in grado giocare in quel ruolo? L'insistenza su Suso, altro esempio, ha dato ragione a Rino che spera di recuperarlo a pieno regime per il gran finale.
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