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I ragazzini dell'Ajax volano Anche il Tottenham va ko

I giustizieri della Juventus sbancano pure Londra grazie a van de Beek. Adesso la finale è a un passo

Lorenzo Amuso

Londra Dopo Madrid e Torino, l'Ajax delle meraviglie sbanca anche Londra e prenota il biglietto per la finale di Champions League. Un'altra lezione di bello stile, quella dei Lanceri ieri sera sul campo del Tottenham, battuto con merito. L'ennesima conferma per la meglio gioventù allenata da ten Hag, che - trovato il vantaggio in apertura - ha mantenuto il predomino del gioco fino al triplice fischio finale.

Il motto degli Spurs («osare è fare»), soprattutto nel primo tempo, viene interpretato alla perfezione dagli olandesi, più coraggiosi e spregiudicati. I padroni di casa sembrano accusare, oltre alle pesanti assenze (Kane e Son), l'appuntamento con la storia, la prima semifinale europea in 57 anni. Insolitamente prudenti, persino timorosi, finiscono in balia dell'intraprendenza dell'Ajax che - soprattutto nella prima mezz'ora - incanta il nuovo meraviglioso stadio di Londra. Pressing furibondo, ritmi vertiginosi, fulmineo recupero palla, triangolazioni di prima, fraseggio avvolgente: il calcio di de Jong e compagni è geometria accelerata applicata al calcio. Uno spettacolo - qualità abbinata all'intensità - per gli occhi.

Che trova il meritato premio quando van de Beek, imbeccato sul filo del fuorigioco, a tu per tu con Lloris rompe l'equilibrio. La reazione dei padroni di casa è impalpabile, frastornati come un pugile suonato in rassegnata attesa del colpo del Ko. Che non arriva solo grazie a Lloris che salva sul solito van de Beek. Per registrare il primo tentativo verso la porta di Onana bisogna attendere l'incornata, fuori misura, di Llorente. Troppo poco per invertire l'inerzia della partita. Abbastanza per quietare la furia degli ospiti, che finalmente rifiatano. Prima dell'intervallo, sospinto più dall'orgoglio che non dal gioco, il Tottenham si rende pericoloso, ma sia l'incornata di Alderweireld che l'esterno di Sissoko non trovano lo specchio. Tentativi estemporanei che trasmettono, però, un minimo di fiducia agli uomini di Pochettino.

Decisamente meno arrendevoli nella ripresa: la manovra dell'Ajax resta più puntuale e ordinata, ma il Tottenham compensa con muscoli e centimetri, sacrificando il palleggio per azioni più dirette. Finalmente Onana viene chiamato in causa dalla conclusione al volo, forte ma centrale, di Alli. La spinta del Tottenham è generosa quanto sterile, difetta di continuità e nell'ultimo passaggio. L'Ajax così non va mai in affanno, anzi, all'ennesima ripartenza, sfiora il raddoppio: superba azione di prima degli olandesi, il piatto di David Neres sbatte contro il palo.

Dando un senso alla gara di ritorno, tra una settimana, ad Amsterdam.

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