Un soffio d'aria fresca serve sempre a rigenerare il buon umore. Qui siamo tra aria ed acqua, salti in lungo e tuffi in basso, svolazzo di gambe ed attrezzi. Come ci giriamo vediamo spuntare una ventenne che abbacina gli occhi e riempie il bello dell'impresa. Si tratti dei salti vincenti di Larissa Iapichino, non a caso figlia d'arte, delle fantastiche giravolte di Sofia Raffaeli, incantatrice della ginnastica ritmica, o ultima in ordine di apparizione, ma con pedigrèe al seguito, Chiara Pellacani, finanziera romana di stanza negli Stati Uniti ma con maestri della migliore tradizione tuffatoria, che sta dicendo di non dover più rimpiangere la straordinaria avventura sportiva di Tania Cagnotto, nostra signora dei tuffi che ha segnato un'epoca. Chiara è la nuova Tania con quel pizzico di sfrontatezza moderna in più. Abbiamo visto nascere, crescere ed anche concludere la carriera della Cagnotto, mai abbastanza apprezzata e lodata per quanto le è riuscito. Eppure Tania è arrivata al primo podio mondiale a 20 anni, Chiara a 15 anni aveva già in tasca un titolo europeo. Tania è stata bravissima nelle gare individuali, Chiara sta conquistando uno dei mondi sportivi più difficili, finchè ci saranno i cinesi, con le gare di coppia. Qualche giorno fa è stata bronzo ai mondiali di Fukuoka, nel sincro trampolino, con Elena Bertocchi, ieri ha chiuso il mondiale con un altro bronzo nel sincro misto dai tre m. con Matteo Santoro. Che poi Santoro abbia 16 anni e Chiara sia arrivata ai 20 dice che il mondo dei tuffi non aspetta: bisogna nascere e crescere in fretta.
Chiara e le sue sorelle, nel senso sportivo, ci raccontano di un'Italia, paese essenzialmente vecchio, galvanizzata dalla loro beata gioventù. Ed anche di un mondo donna che dovrebbe far riflettere. Chissà mai non arrivino a dar man forte anche le ragazze del calcio. E quelle della scherma, forse non così giovani ma ben armate.
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