Ibra mette le radici: «Al Milan sto bene, da qui non mi muovo più»

Ibra mette le radici: «Al Milan sto bene, da qui non mi muovo più»

È tornato dalla Svezia e ha chiesto un microfono. Gli hanno piazzato davanti al faccione truce quello di milan-channel e Zlatan Ibrahimovic ha cestinato ogni ipotesi di divorzio dal Milan per provare, in fondo all’intervista, a compiere l’ultima prodezza della stagione. «Potevamo vincere contro Catania e Fiorentina, adesso proviamo a evitare gli errori commessi nelle prossime sei partite» il suo incoraggiamento che sa tanto di ottimismo sfrenato applicato a un ambiente ancora sotto choc per quello scudetto avuto in pugno e poi smarrito. Zlatan Ibrahimovic se ha un mal di pancia, nota definizione dei suoi tormenti professionali, non è disposto a nasconderli, a recitare la parte del diplomatico. E se ieri, appena tornato da Stoccolma, ha chiesto un microfono, dev’esserci un motivo serio, autentico. Certo non è divertente correre il rischio di perdere il titolo numero dieci della sua carriera: gli era capitato solo ad Amsterdam, nel 2003, quando non era ancora Ibra. Al Milan le ha cantate, per carità. Anche ad Allegri, dopo aver rischiato a Londra. Ha denunciato senza peli sulla lingua il vero guaio della stagione, i troppi infortuni capitati a Milanello, ma non ha rotto con il club. «Il Milan, in primis il presidente Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, mi danno fiducia e responsabilità. Di questo sono felice» è il primo messaggio. Seguito da molti altri. «Posso solo parlare in campo, con i piedi, per ripagare la loro stima. Hanno fatto tantissimo per questa squadra e per il calcio in questi 20 anni, loro sono il simbolo e continuano a fare la storia» l’elogio della società e di chi la guida. «Sto bene qua, ho un contratto, non ho altri pensieri e sono determinato a finire bene la stagione con il Milan e la mia Nazionale» è la promessa solenne.

Milan che «mi ha riportato il sorriso e la voglia di giocare, non ho motivo di dire altre cose, gioco perché sto bene, dentro e fuori dal campo, più di così non posso avere. Dopo le vacanze tornerò a fare la preparazione con questa maglia» l’ultimo impegno. Arrivederci a fine luglio.

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