Coronavirus

"Ibra era al ristorante" Ora scoppia la bufera. Ma spunta un giallo...

Ibrahimovic è stato pizzicato in un noto ristorante milanese in regime di zona rossa ed è esplosa la polemica attorno allo svedese che qualche mese fa fu testimonial per Regione Lombardia nella lotta contro il Covid-19

"Ibra era al ristorante" Ora scoppia la bufera. Ma spunta un giallo...

Zlatan Ibrahimovic è sempre sulla bocca di tutti e dopo aver rimediato un cartellino rosso durante il match contro il Parma, presumibilmente per via di un equivoco più che di un reale insulto nei confronti dell'arbitro Maresca, lo svedese ha fatto parlare di sè per essersi recato in un ristorante durante il regime di zona rossa. Secondo quanto riporta fanpage.it, infatti, lo svedese è infatti stato fotografato a tavola con altri commensali, fra cui l’ex compagno rossonero Ignazio Abate, in un ristorante meneghino.

Zona rossa

La Lombardia è tornata in zona arancione da oggi, lunedì 12 aprile, e la foto incriminata è datata domenica 11 aprile, ancora in zona rossa. Non era dunque prevista in alcun modo la possibilità che i ristoranti ospitassero e servissero clienti ai tavoli. Nessuno dei commensali ritratti nella foto, inoltre, indossava la mascherina, Ibrahimovic compreso e questo ha fattoa scattare la polemica. L'attaccante del Milan, tra l'altro, guardando attentamente le immagini non sembra nemmeno troppo felice davanti al suo calice di vino rosso mentre viene scattata la foto. L’immagine è completata dalla sua maglietta in primo piano e autografata.

Motivi di lavoro?

Stando alla ricostruzione di fanpage Ibrahimovic si sarebbe fatto aprire il locale, in via Petrarca a Milano “Tano passami l’olio” una stella Michelin, di proprietà di Tano Simonato, verso le ore 13:30 con il pranzo che sarebbe costato circa 300 euro a testa. "Ibra, Abate e un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d’ore e poi se ne sono andati a casa. È stata una cosa tra amici, noi ogni tanto ci vediamo da me se non ci vediamo da altri amici. Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto un bicchiere di vino", il commento del proprietario del ristorante.

Secondo quanto riporta Sportmediaset, però, l'entourage dello svedese avrebbe spiegato come l'incontro in questione sarebbe durato non più di un'ora ed è avvenuto puramente per motivi lavorativi. I ristorante in questione nelle settimane passate aveva aderito alla campagna di protesta “Io apro” e il proprietario Tano Simonato è conosciuto per la sua posizione anti-Covid.

Il web si è diviso su questa presunta infrazione commessa da Ibrahimovic anche perché lo svedese, e in molti lo hanno ricordato, nei mesi passati è stato uno dei testimonial per Regione Lombardia per la lotta al Covid-19: "Usa la testa, rispetta le regole, distanziamento e mascherina, sempre", recitava quello spot in cui la Regione aveva scelto proprio lui per carisma e personalità.

Parla il legale

Intercettato dai colleghi di Radio Kiss Kiss Napoli, l'avvocato del Milan Leandro Cantamessa ha voluto dire la sua di fatto bacchettando Ibra: "Zlatan al ristorante in piena zona rossa? Questo esce dalla mia competenza. Cosa posso dire: è una cosa che non avrebbe dovuto fare. Non sarebbe il primo caso e non sarà purtroppo l'ultimo. Sulla questione, come dice Checco Zalone, 'Casco dalle nuvol2'".

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