Icardi in difesa: "Inter, non è questione di soldi"

L'avvocato spiega la posizione. Spunta il Barça: se salta Neymar remota ipotesi di prestito

Icardi in difesa: "Inter, non è questione di soldi"

Chissà che dopo la giornata di ieri Mauro Icardi non integri il fascicolo di documenti contro l'Inter nella causa che ha intentato alla società. Ieri infatti nel quartier generale nerazzurro, il presidente Steven Zhang ha tenuto un discorso motivazionale alla squadra e allo staff tecnico, puntando con forza sul senso di appartenenza. E, guarda un po', Icardi non era presente. Non per scelta dell'Inter, ma perché in quanto non convocato era già salito sulla propria automobile per tornare a casa. Nessun nuovo caso dunque ma tant'è...

Tutto fa caos in questo pazzo rapporto tra l'ex capitano e la società mentre ad Appiano tutto va avanti con indifferenza e un po' di malcelato fastidio. Di certo il tempismo scellerato della causa intentata da Icardi, a un passo dalla chiusura del mercato, ha indispettito non poco la società. Più che altro, appunto, per i tempi e i modi che per la sostanza. Solo due giorni fa la dirigenza nerazzurra aveva dato ampie garanzie sul fatto che alla fine una soluzione per Icardi si sarebbe trovata, con l'apertura anche all'ipotesi prestito che sembrava tabù, purché ad una società estera. Invece l'entrata a gamba tesa di Mauro spariglia le carte. Carte che Icardi tramite il suo avvocato, ha presentato all'Inter, chiedendo il reintegro completo in rosa con la possibilità di partecipare attivamente a tutte le fasi dell'allenamento con i compagni, incluse le esercitazioni tattiche dalle quali è stato escluso. Ma alla società viene contestata anche l'esclusione dalla chat della squadra fino ad arrivare alle vecchie questioni, l'addio alla fascia da capitano e all'amato numero 9. In più, un indennizzo a titolo di risarcimento pari a poco più di un milione e mezzo di euro, il 20% del suo stipendio. «Ma non è una questione econimica - spiega l'avvocato Giuseppe Di Carlo che assiste il bomber - È una formula obbligatoria, non avrei potuto fare diversamente».

Una rottura definitiva, alla faccia di chi andava giurando in lungo e largo dicendo di voler rimanere in nerazzurro. Ma, a questo punto, la maglia nerazzurra Icardi non la vestirà più. Marotta sta cercando di risolvere il caso piazzando l'argentino da qualche altra parte. L'ipotesi più forte al momento è quella di un prestito all'Atletico Madrid ma sullo sfondo rimangono due suggestioni, La prima è la Juventus, dove Icardi potrebbe anche finire ma di certo non in prestito con l'Inter che chiede 70 milioni cash o lo scambio con Dybala. L'altra è la clamorosa ipotesi Barcellona, con l'argentino piano B blaugrana in caso di fallimento dell'affare Neymar.

Il tutto mentre l'Inter va avanti e tocca al tecnico Conte liquidare la questione Icardi. «È stato fatto tutto nella maniera più corretta possibile, per il resto è otto mesi che si continua a parlare di questo. Non ci voglio entrare, voglio restare concentrato sui protagonisti di questa stagione e non altri», frase che sa ancora una volta di bordata all'argentino e a cui Conte aggiunge: «Continuo a non essere turbato perché abbiamo fatto tutto in maniera corretta e continueremo a farlo.

Capisco che per altri è più importante cavalcare certe situazioni, ma noi siamo concentrati su quello che succede sul campo». Stasera il Cagliari dell'ex e scaricato Nainggolan. Icardi relegato alla voce «altri» e ridotto al ruolo di «non protagonista». Comunque la si veda e comunque finirà, una brutta fine.

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