Icardi e Jovetic lanciano la fuga

Tutto facile per i nerazzurri a Udine. L'argentino torna al gol con una doppietta. Mancini ringrazia per i regali e scappa

Icardi e Jovetic lanciano la fuga

Babbo Natale si presenta in anticipo a casa Inter. Non è vestito di rosso, ha i colori bianconeri, dell'Udinese. Regali che Mauro Icardi e Stevan Jovetic non si fanno pregare per scartarli perché valgono una notte in fuga, la prima vera di questo campionato, in attesa degli incroci pericolosi di chi sta dietro. Doni proprio ai due nerazzurri che più ne avevano bisogno. Icardi alle prese con una crisi d'identità che segna al primo pallone toccato e raddoppia nel finale. E Mancini buon profeta alla vigilia, «sarà il nostro capocannoniere» aveva detto, ripagato con una doppietta. Con il particolare che il primo assist glielo fornisce Bruno Fernandes, il secondo Lodi. In mezzo ai due gol dell'argentino quello di Jovetic che, dopo averne divorato uno in avvio, sfrutta uno svarione di Domizzi e infila con un tocco sotto il raddoppio. Una liberazione per il montenegrino che non segnava da agosto. La stella cometa, invece, ce la mette Brozovic che pennella il poker.

Evidentemente sono tre gol regalati su quattro, ma anche cercati perché hanno altre spiegazioni nascoste nelle pieghe degli errori grossolani dei friulani. Una è sicuramente nel pressing che la squadra di Mancini porta nella trequarti avversaria: sta diventando un marchio di fabbrica di questa Inter che ti toglie il respiro, ti annebbia le idee. E poi con il fatto che l'Udinese si sia presentata al cospetto della capolista senza l'intera difesa titolare (due squalificati e un infortunato). Assenze alle quali aggiungere anche quella altrettanto pesante di Badu. Sarà stato anche per questo particolare che Mancini, almeno nelle intenzioni, è partito lancia in resta rispolverando il 4-2-3-1. Con l'aggiunta della solita sorpresa di giornata: Montoya titolare, all'esordio assoluto in campionato, e Medel seduto in panchina. Scelte che hanno pagato sul piano del risultato ma fino a un certo punto su quello del gioco, perché Melo e Guarin in mezzo non hanno garantito il solito schermo di cui è solita godere la difesa con la linea mediana a tre. In quegli spazi ha potuto agire il bravissimo Thereau e soprattutto l'Udinese ha prodotto occasioni e pericoli, ai quali ha dovuto mettere una pezza in più di un'occasione Handanovic. Altrimenti ci ha pensato Di Natale che ha sbagliato scelta sul più bello, è rimasto a secco non mettendo la ciliegina su quella che potrebbe essere stata la sua ultima esibizione al Friuli, se davvero dovesse confermare le voci di un addio davanti al presepe. E così Colantuono si è ritrovato con niente in tasca nonostante abbia messo in difficoltà l'Inter, almeno nei pericoli portati, come raramente la si era vista finora.

Mancini zitto zitto, senza nemmeno doversi lamentare degli arbitri, si è preso i tre punti. E non con il solito uno a zero, ma con un poker. D'altra parte non si chiude la porta in faccia a Babbo Natale anche se vestito di bianconero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica