E alla fine volarono gli stracci. Mauro Icardi ha fatto causa all'Inter. Dopo che nella giornata di giovedì e ieri tutto sembrava portare a una soluzione pacifica della questione. Invece nella serata ecco la bomba che rimette tutto in discussione, che sconvolge l'ambiente nerazzurro.
Pesantissime le richieste dell'ex capitano nerazzurro: vuole ovviamente il reintegro in squadra, ma anche un milione e mezzo di danni. Che è anche il massimo che poteva chiedere Icardi, cioè il venti per cento del suo stipendio. Le vie legali che avevano accompagnato il tormentone diventano realtà. Non è una causa per rescissione, ma servirà solo a stabilire se l'Inter ha ragione oppure deve reintegrare totalmente Icardi facendogli disputare anche le partitelle. La difesa dell'attaccante ha spiegato che non ci sono gli estremi per chiedere l'annullamento del contratto, ma che è una semplice causa di lavoro tra datore di lavoro e dipendente affinché vengano ristabilite le normali condizioni e il giocatore non venga discriminato.
In società la lettera è arrivata giovedì sera poche ore dopo il sorteggio di Champions League e l'apertura del vicepresidente Zanetti all'idea del prestito. Un fulmine a ciel sereno, anche se nel mese di agosto al club erano state inviate già due lettere da parte dei legali del giocatore. Si chiedeva di far disputare a Icardi tutto l'allenamento con la squadra, comprese le partitelle. La situazione evidentemente non è mai cambiata e si è arrivati alla causa. Il club sostiene che il giocatore abbia fatto quello che doveva fare, a parte appunto le partitelle. Ma quella viene spiegata come una scelta tecnica. Di sicuro c'è sorpresa all'Inter, perché da un giocatore che dice di volere restare, che vuole convincere Antonio Conte a reintegrarlo nel progetto nerazzurro, ci si aspetta tutto tranne che faccia causa. A questo punto all'Inter non resta che nominare entro martedì la difesa per il lodo arbitrale, che si potrà trascinare per tre mesi.
Quando Icardi potrà comunque essere lontano dall'Inter. Perché entrambe le parti, l'Inter e l'entourage del giocatore guidato dalla moglie agente Wanda Nara, fanno sapere che si continuerà a lavorare nelle ultime 72 ore del mercato all'ipotesi del prestito. Ieri l'a.d. Beppe Marotta, prima che esplodesse si era detto ottimista sulla possibilità di trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa: «Abbiamo riscontrato delle difficoltà, ma siamo fiduciosi.
Questa telenovela si può chiudere, non siamo autolesionisti e ci sono in ballo diverse squadre. Il mercato in entrata? Per l'Inter è chiuso». Niente Napoli (preso Llorente), ipotesi remota la Juventus. In pole per il prestito l'Atletico Madrid, Monaco defilato.
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