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Icardi resta fuori: Spalletti riaccende la telenovela

Il tecnico non convoca Maurito: «Con quello che è successo... Ci sono cose nuove da valutare»

Icardi resta fuori: Spalletti riaccende la telenovela

La telenovela non è finita. Il titolo dell'ultima puntata, in attesa della prossima, è: Mauro Icardi non convocato. Il caso resta aperto. Non è bastato il rientro in gruppo, la diplomazia di Beppe Marotta e dell'avvocato Paolo Nicoletti durante la pausa delle nazionali. L'ex capitano non rientra, resta fuori in una partita chiave per la corsa Champions come quella di stasera contro la Lazio. Soprattutto resta fuori considerando che l'Inter non avrà un attaccante centrale di ruolo, per l'infortunio di Lautaro Martinez.

La spiegazione di Luciano Spalletti alimenta il giallo: «Icardi è come un calciatore nuovo, dopo tutto il tempo che è stato fuori. Non può esserci ancora d'aiuto. E visto quanto successo ieri...». L'allenatore spiega che l'esclusione rigarda solo questa partita, poi prova a fare riferimento ai quaranta giorni passati dallo «sfasciamento» dell'ex capitano al suo rientro in gruppo anche se poi aggiunge: «Ci sono cose nuove da valutare». Peerché qualcosa venerdì dovrebbe essere successo davvero. Il momento incriminato sarebbe stata la riunione tecnica in sala video. Spalletti chiede a Icardi se ha qualcosa da dire, la risposta dell'argentino non è quella aspettata: «Ho già chiarito con la società e con lei...», più o meno il senso delle parole. Evidentemente il rientro nello spogliatoio nell'idea dell'allenatore richiede un passaggio formale.

Ma il mediatore Nicoletti è rimasto sorpreso dalla decisione anche perché Icardi ha fatto quanto convenuto con Marotta e Zhang (però c'è la componente spogliatoio... piccolo particolare): «Ho sentito giornalmente Marotta e mi ha detto che tutto procedeva positivamente». Per l'entourage del giocatore, che ha saputo dalla conferenza stampa di non essere convocato e non era certo contento, non sarebbero stati rispettati i patti e la domanda di Spalletti davanti al gruppo è considerata una trappola. Dall'altro fronte invece era un assist anche perché la società fa sapere che ha condiviso la scelta di Spalletti. E per la dirigenza il suo ruolo si era concluso con il rientro in gruppo di Icardi. Poi ogni scelta deve essere esclusivamente dell'allenatore. Quindi non sarebbe successo nulla di particolare. Però dare un'altra spiegazione diventa difficile. Il periodo di assenza può esserlo, ma Spalletti ha fatto giocare da titolare Keita contro l'Eintracht, nonostante fosse fuori da due mesi. E poi c'è il discorso Nainggolan, anche lui fuori da un mese, ma comunque convocato. Un'altra motivazione potrebbe essere non voler creare una situazione ambientale particolare in una partita delicata, perché S.Siro qualcosa da dire a Icardi l'avrebbe avuta.

E così Spalletti tiene la sua linea e anche qui il popolo dei social si divide tra chi applaude la fermezza e chi invece si rifà al suo rancore alludendo anche alla gestione del caso Totti. Trionfo o processo, la linea è sottile. Anche perché per sua stessa ammissione, stasera è un crocevia Champions perché vincere significherebbe eliminare una concorrente diretta.

Comunque andrà, Spalletti al contrario di Allegri e Gattuso ha le idee chiare sul futuro: «Ci vediamo anche l'anno prossimo».

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