Milano - Troppo poco per meritare i tre punti, ma sono arrivati. Nainggolan al 18' della ripresa aveva rimesso le cose a posto, la Roma aveva da poco sostituito Totti ed era finalmente in undici, l'Inter aveva pagato l'assenza totale di Icardi per 90 minuti, mal servito, poco reattivo a tratti brocco. Poi un suo destro fulminante e l'Inter batte finalmente una grande, si rilancia e forse ora penserà più al presente che al futuro.
Si era scossa dopo l'1-1 ma ha corso in quel periodo i maggiori pericoli. Era partita meglio la Roma e a tratti ha continuato a piacere più dell'Inter, ordinata, compiti precisi, dopo neppure sei minuti De Rossi ha scagliato un bel destro che Handanovic ha respinto in tuffo non senza difficoltà. L'Inter in casa fatica, il pubblico ha applaudito anche due passaggi consecutivi, il sostegno c'è, è la squadra che non sa imporre il gioco e fa una fatica maledetta a portarla su. Anche se ieri sera c'erano delle attenuanti. Mancava Medel e c'era sul prato Fredy Guarin che in settimana ha sempre lavorato a metà, il suo impiego è stato quasi una forzatura per mancanza di alternative. Ha giocato da fermo, mai uno spunto. L'Inter si è affidata a un Vidic in buona ripresa con Ranocchia sveglio al suo fianco, poi Gnoukouri che resta una piacevole sorpresa. E questo Hernanes che sa come far sbarellare le difese. Il suo destro al quarto d'ora è partito improvviso, appena fuori area, De Sanctis l'ha visto e basta, in un colpo solo ha portato l'Inter in vantaggio e spiegato perché gioca lui. Garcia a quel punto ha invertito le fasce di Ibarbo e Gervinho, ha messo l'ivoriano in zona Juan Jesus ma non gli è risucito niente. Eppure Juan Jesus, in ripresa ma ancora lontano dalle prime edizioni a Milano, ha perso velocità, ha messo su chili e i guai peggiori tutti dalla sua parte. Ibarbo è stato fermato da Preti che lo ha visto in off side nell'unica giocata di livello del primo tempo della Roma, con Juan Jesus piantato a un paio di metri. Totti e soci hanno continuato come se il risultato fosse sempre sullo zero a zero, prevedibili, eccessivamente lenti. Lo spunto di Ibarbo che coglie il palo alla destra di Handanovic è arrivato da un'uscita di Ranocchia che anticipa Gervinho ben servito da Totti, era il 19'. Poteva essere una svolta, invece la partita è ripresa lenta e monotona, l'Inter non aveva interesse a cambiarla, la Roma non ci riusciva. Dopo 45' sembrava non fosse ancora iniziata.
Due squadre che pareva non avessero niente da chiedere, stavano invece giocandosi una fetta da paura della loro stagione. L'Inter è quella del derby, a Mancini era piaciuta e si riaffida a loro con Guarin e Brozovic che tornano dalla squalifica, senza Medel fermato dal giudice sportivo. Così Gnoukouri resta nella riga di centrocampo con Hernanes dietro le punte e Shaqiri ancora in panca. Garcia all'ultimo minuto deve fare i conti con un problema muscolare per Ljajic, Florenzi scala e parte esterno destro basso, torna Manolas, a centrocampo Pjanic con Nainggolan e De Rossi, davanti c'è Totti dal primo minuto con Ibarbo e Gervinho per tre punti fondamentali per restare nei piani alti e tenere a distanza la Lazio.
Florenzi s'è visto poco, al 13' della ripresa ha avuto in area la palla dell'1-1 e l'ha spedita in curva, ha spinto più Holebas.L'Inter si è svegliata dopo il pari di Nainggolan, s'era illusa che la Roma fosse tutta lì. Sono entrati prima Kovacic e poi Shaqiri, alla fine Icardi l'ha messa e ancora un po' ne arrivava un altro.
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