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Imola, sorpasso Mondiale. Nella casa dei motori sfrecciano le biciclette

L'Italia batte la concorrenza della Francia. Dal 24 al 27 settembre, partenza nel circuito

Imola, sorpasso Mondiale. Nella casa dei motori sfrecciano le biciclette

I Mondiali di ciclismo si svolgeranno in Italia, in Emilia Romagna, terra di motori e velocipedi, ma che si è anche da poco presa il calciomercato, senza però prendere a calci nessuno. Una regione pronta e accogliente, forte e veloce, che sfrutta occasioni e vede opportunità. Brava lei e il suo Governatore Stefano Bonaccini, coadiuvato dal ct azzurro Davide Cassani e dal numero uno del ciclismo italiano Renato Di Rocco, che è anche il numero due del mondo, i quali hanno lavorato dietro alle quinte e nelle stanze dell'Uci con grande efficacia.

Una regione che sfrutta occasioni, dicevamo. Come quella data dalla Svizzera che si è sfilata qualche settimana fa per questioni di sicurezza sanitaria legate al Covid e l'Italia, che aveva sognato di portarsi a casa la sfida iridata con Vicenza 2020, finendo sconfitta proprio da Aigle-Martigny, è tornata a sorpresa in gioco con Imola, la quale a sua volta ha vinto la volata sui francesi de la Planche des Belles Filles.

Sarà Imola ad ospitare il Mondiale di ciclismo, dal 24 al 27 settembre, giorno della prova dei professionisti, esattamente 52 anni dopo l'edizione segnata dalla trionfale cavalcata di Vittorio Adorni. Sarà la tredicesima volta per il nostro Paese, sette anni dopo l'ultima volta, nel 2013, quando a Firenze fu il portoghese Rui Costa a imporsi.

Sul tavolo dell'Uci, il governo mondiale della bicicletta, erano rimaste due candidature, quella emiliano romagnola e quella del dipartimento francese dell'Alta Saona. Decisione annunciata all'ora di pranzo di ieri dal presidente dell'Uci, David Lapartient, che ha deciso di affidare all'Italia il compito di allestire una rassegna iridata light, con meno gare, ma soprattutto con rigorose misure anti Covid, e il nostro Paese, in materia, è stato riconosciuto a livello mondiale chiaramente un'eccellenza.

A spostare verso Imola la rassegna è stata la presenza di un impianto come l'autodromo Enzo e Dino Ferrari che tornerà a novembre ad ospitare dopo quasi quindici anni un gran premio di F1. Attrezzatissimo sotto l'aspetto delle infrastrutture richieste per un genere di manifestazione come questa.

E il percorso? Su precisa direttiva dell'Uci, è stato disegnato un circuito piuttosto selettivo, in linea con quello che doveva essere Aigle-Martigny. Dall'autodromo i corridori prenderanno la via di Riolo e di qui affronteranno due salite toste: Mazzolano e Gallisterna. Un circuito particolarmente selettivo di quasi 29 chilometri, che gli uomini dovranno affrontare nove volte, mentre le donne cinque. «Mi piace pensare che questo sia un riconoscimento per il nostro Paese, che in questi mesi ha affrontato momenti di grande difficoltà, ma è stato in grado di uscirne diventando anche un punto di riferimento nel mondo ha spiegato orgoglioso il numero uno della Federazione Renato Di Rocco -.

E anche al protocollo della Federazione per la ripartenza in sicurezza, diventato modello anche per altri sport e altre nazioni».

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