La Signora lascia l'Inter nella terra di mezzo. In classifica perché i nerazzurri avrebbero potuto chiudere definitivamente la pratica Champions. Guardando al futuro, perché la squadra che per un'ora ha dominato la Juventus campione d'Italia, anche se in versione accademia, alimentando di conseguenza riflessioni sulla guida tecnica della prossima stagione. Per sessanta minuti si è vista la squadra che era stata progettata in estate. Perché Nainggolan ha fatto quello per cui era stato inseguito due anni: ribaltare con i suoi strappi le azioni e trascinare. Dietro il muro De Vrij-Skriniar. In mezzo il fosforo di Brozovic, davanti i guizzi di Perisic e Politano. È mancata la qualità, ma questo lo si sapeva dall'estate scorsa, quando la società ha provato davvero a prendere Modric. Quella che si dovrà aggiungere ora. Poi dipenderà dal futuro di Icardi, ma l'Inter dovrà cercare altri gol a prescindere. Il rendimento dimezzato dell'ex capitano, appena dieci reti, è una spiegazione al fatto che la squadra sia a ventisei punti dalla Juventus. In una stagione tormentata dai casi Perisic, Nainggolan e dell'ex capitano, Spalletti ha praticamente ancorato nel porto Champions una nave che ha rischiato più volte di affondare. Di questo va dato atto all'allenatore di Certaldo, che di contro nell'ultima mezz'ora ha preferito fare di calcolo, piuttosto che cercare di vincere come dimostrano i cambi. Uomo di pallone, ma anche di mondo: «L'Inter deve scegliere il meglio, se questo annulla il mio lavoro, non conta niente».
Questo è il punto, la terra di mezzo in cui il derby d'Italia può aver trascinato Zhang, Marotta e la dirigenza. Cambiare può avere le sue ragioni. Ma la squadra vista giocare senza paura contro la Juventus, può avere un futuro. E la mano di Spalletti si è vista, innegabile. Cambiare ha un senso. Ma solo se arriva uno migliore. E non ce ne sono tanti. I nomi che si fanno, sono indirettamente un riconoscimento a Spalletti. Conte tratta con la Roma, ma aspetta di capire cosa succede alla Juventus. Dove sta Allegri, che incontrerà Agnelli nei prossimi giorni.
Se alle dichiarazioni, non facesse seguito un'intesa nero su bianco, Max diventerebbe il candidato numero uno. Insomma, i due che hanno vinto gli ultimi otto scudetti. Che partirebbero da una buona base. L'ha detto la Signora campione d'Italia. L'ha creata Spalletti. Meglio ricordarlo.
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