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Inter, conti da chiudere... e da far quadrare

Battere i francesi vale la qualificazione. Poi Thohir va all'Uefa per il fairplay finanziario: ecco su cosa punterà

L'Inter se la gioca a Saint Etienne, quattordicesima volta in terra francese, stavolta è Europa league, la buona novella dice che in Europa non subisce gol da 474 minuti. Invece Thohir sbarcherà quasi in contemporanea a Nyon, cittadina svizzera ad un paio d'ore di auto, armato di carte, progetti e dirigenti per giocarsela davanti all'Uefa. Il presidente nerazzurro ha rinunciato all'idea di raggiungere la squadra eppoi filare in Svizzera, perché ciascuno deve ben giocare la sua partita. La squadra affidata a Mazzarri proverà a chiudere i conti («Dai miei giocatori stavolta voglio il 120%»), il presidente domani mattina incontrerà la Uefa insieme al CEO Bolingbroke, al CFO Williamson e al dg Fassone, per discutere il progetto di rilancio finanziario e il rientro dei parametri seguendo le norme del Fair Play Finanziario.

Più facile vincere sul campo che in audizione dove, invece, oggi toccherà alla Roma e al Liverpool. I dirigenti interisti cercheranno di annusare l'aria e capire qual vento tira. Difficile proporre all'Uefa bolle di sapone, una specialità dei club italiani. L'Inter sta diventando sempre più straniera, ormai si contano su una mano i dirigenti nostrani (recente la risoluzione contrattuale di Giorgio Ricci, direttore commerciale). Thohir sta cercando di medicare l'italianità cercando appoggio e conforto dai vecchi campioni: quando viene a Milano convoca qualcuno della vecchia guardia. Di recente è stato un'oretta con Sandro Mazzola, uno capace di spiegargli come si acquistano grandi giocatori, certamente una faccia spendibile anche per il tifo. Detta da Mazzola: «Mi ha spiegato di voler coinvolgere alcuni giocatori storici. Non abbiamo parlato di ritorni ma io continuo a considerare l'Inter casa mia».

Intanto Thohir dovrà dimostrare all'Uefa la solidità delle mura. Il piano di miglioramento economico parte dai bilanci negativi degli ultimi tre anni (che a Nyon conoscono già) e punta su alcune voci decisive: aumento dei ricavi, le sponsorizzazioni in Italia e Europa procurate da Infront e quelle extraeuropee, gestite in diretta dagli uomini di Thohir, che dovrebbero promettere ricavi superiori. Dato per fatto il taglio dei costi, il business punterà su incremento vendite di biglietti e commercializzazione del marchio tra i tifosi, miglioramento delle infrastrutture a partire dal Meazza per attività ritenute determinanti, miglioramenti ad Appiano per interesse di squadra, più che di business. Infine incremento e sviluppo del settore giovanile. Leggi: qualche giocatore da vendere ma anche valorizzazione. Per esempio, Bonazzoli è stato appena convocato nella under 21.

A gennaio-febbraio l'Inter avrà risposte dall'Uefa, e forse ci vorrà qualche altro volo di fantasia per acchiappar danari: da quel lato il progetto sembra ancora gracilino. Magari un buon socio..

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