Inter, nessun dramma e niente Calleri Il fairplay preoccupa Thohir più del ko

Claudio De Carli«Nessun dramma». L'ha detto Erik Thohir. Del resto l'Inter ha perso nella miglior prestazione del girone, e si potrebbe allargare anche dell'anno solare, quello di Mancini per intenderci. Il presidente da Giakarta ha detto anche che se escono tre o quattro giocatori allora si possono fare buoni acquisti: «E comunque c'è sempre il fair play finanziario da rispettare». In tempi non sospetti scrivemmo che quando una squadra non ha cash, per rinforzarsi ha una sola strada, potenziare le prestazioni dei suoi tesserati. Resta la migliore. Già ora non ha un distacco enorme da colmare, due pari strameritati con Lazio e Sassuolo e sarebbe lì in cima. Ma il problema principale è un fair play finanziario tra i piedi e nessuna intenzione a mollare il club da parte dei vari Ranocchia, Dodò, Montoya, Guarin, Santon, Jovetic e Brozovic, quelli chiacchierati senza reali indizi. Thohir non vuole grane con i grandi capi e non vuole correre rischi di ulteriori sanzioni. Il caso Calleri è chiaro, il centravanti del Boca va 6 mesi in prestito all'Atletico Mineiro, niente serie A. Il proprietario del suo cartellino è un fondo, la Fifa a breve vieterà questo tipo di operazioni e ha avvisato che sanzionerà i club che non si atterranno alle regole non accettando i tesseramenti. Non è tutto chiuso con Calleri ma la situazione era in stallo, il Bologna lo prendeva in prestito se l'Inter lo acquistava, l'Inter lo acquistava se il Bologna lo prendeva in prestito, 15 milioni per un giocatore che non vale una gamba di Icardi. Yaya Tourè, in scadenza a giugno, ha preso quota quando è diventato ufficiale Pep Guardiola sulla panchina del City che ai tempi lo allontanò dal Barça. Tourè ha un ingaggio di 12,5 milioni netti, un'agenzia inglese ha calcolato sia l'ottavo più caro del mondo, per liberarlo a gennaio il City chiede 12milioni. Lavezzi vuole l'Inter ma quanto vuole d'ingaggio? Eder cerca un biennale, Ferrero vuole 12 mln. Se qualcuno esce, l'Inter alleggerisce il monte ingaggi e magari monetizza qualcosa.

E questo è un aspetto. Andare a spendere per fare mercato a tutti i costi è un altro. Domenica verso mezzogiorno San Siro ha urlato al gol in 7 occasioni con largo anticipo sulle conclusioni di Icardi, Ljajic e Palacio.

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