Inter, oggi ennesima festa. Poi i nodi Conte e... conti

Tifosi e caroselli a San Siro. Da domani confronti sul ruolo del fondo, mercato e futuro del tecnico

Inter, oggi ennesima festa. Poi i nodi Conte e... conti

Milano. Almeno a San Siro, si finisce come si era cominciato: oggi alle 15 (Inter-Udinese, festa delle feste) ci saranno 1.000 spettatori sugli spalti, come 1.000 erano il 26 settembre (Inter-Fiorentina 4-3, con rimontona finale). La speranza è che siano molti di più a partire dal 22 agosto, quando l'Inter metterà in palio lo scudetto che le viene materialmente consegnato a fine partita, con la tradizionale cerimonia tutta lustrini e coriandoli. Il dirigibile degli ultrà (!) a solcare il cielo, un gigantesco striscione commemorativo che da ieri pende dall'esterno dello stadio, la folla transennata nel sottostante Piazzale dello Sport (spazio per 4.000 persone, ma saranno come sempre di più), la squadra in passerella da una delle torri di San Siro. È l'ultima delle feste per il ritorno al titolo a 11 anni dall'ultima volta, il futuro comincia domani ed è tutto da scrivere.

I 275 milioni di Oaktree hanno ridato fiato a Suning, che può assolvere a scadenze ormai improcrastinabili, ma non hanno sciolto i dubbi sul futuro del club, ciò avverrà solo quando (già domani?) Zhang jr incontrerà Conte e la dirigenza italiana per spiegare nel dettaglio il piano della società. Conte è pronto a restare, ma non a qualsiasi condizione: pare già rassegnato a perdere un big (Bastoni?) ma non altro. E visto che Marotta non può fare miracoli, recuperando crediti cedendo giocatori logori e con contratti altissimi (Vidal e Sanchez su tutti, altro che tesoretto), il rischio è che si debba smantellare la squadra campione. A quel punto, senza un impegno preciso, Conte opterebbe per la risoluzione del contratto, impossibile lo scorso agosto, ma molto più facile ora (1 solo anno, per quanto a 13 milioni netti). Se poi l'impegno di Oaktree va oltre il prestito e prelude all'ingresso in società, può anche essere che non sia necessario vendere nessuno e quindi Conte non solo rimarrebbe, ma addirittura prolungherebbe il suo rapporto. È Zhang ad avere le carte in mano: l'Inter italiana aspetta con ansia di vederle.

Oggi ultima partita dopo 26 anni con lo sponsor Pirelli sulla maglia e (forse) sorpasso di capitan Handanovic a Walter Zenga tra i portieri nerazzurri con più presenze in Serie A (sarebbero 329 a 328). Dipende se gioca o se sarà passerella per Radu e Padelli.

Per il resto, ampio spazio ai rincalzi (D'Ambrosio, Ranocchia, Vecino, Sensi, Gagliardini, Pinamonti), confidando che bastino per battere l'Udinese, unica squadra ad aver finora resistito ai campioni d'Italia (pareggio all'andata).

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