Milano - Più che vincere, ora l'Inter non può fare. E 3 partite in 11 giorni segneranno il confine tra una stagione trionfale, con 3 titoli, e una stagione carica soprattutto di rimpianti. Qui non è questione di pazzie, quelle che piace leggere nell'Inter ogni volta che accade qualcosa di speciale, come se i canovacci altrui fossero tutti scontati, mai un gol preso o segnato al 90esimo, mai una rimonta batticuore, mai un finale da paura. Qui è questione di preparare la finale di Coppa Italia, guardando il prossimo avversario Cagliari che gioca a Salerno e soprattutto il Milan che viaggia a Verona. Per Inzaghi, una domenica carica di impegni, e speriamo che almeno lui non racconti la barzelletta del tennis o della Formula 1.
La vittoria sull'Empoli, anche per come è maturata, dice che l'Inter è una squadra in salute, per quanto si trattasse della 51esima partita di stagione. Il blackout del primo tempo o meglio dei primi 40 minuti va spiegato non già col cattivo approccio, ma con la bravura altrui. In questo senso, difficilmente la Juventus sembra in grado di mettere in affanno l'Inter sul piano del gioco.
L'Empoli ce l'ha fatta, con corsa, idee e geometrie. Poi la grandezza dei campioni ha fatto la differenza e in questo senso, Inzaghi può essere ottimista per avere nel momento più importante e delicato della stagione, il miglior Martinez che probabilmente si è visto nell'Inter. Un leader totale: forza e coraggio, gol e passione. In un solo mese, il Toro ha cancellato le ombre dei 3 precedenti, caricandosi la squadra sulle spalle (7 gol in 6 partite, derby di Coppa Italia compreso) e riportandosi al centro del progetto. Martinez è pronto per la Juventus, cui in carriera ha già segnato 3 volte (l'ultima a gennaio in SuperCoppa).
Mercoledì, Inzaghi gli affiancherà Dzeko, perché non solo Correa continua a non segnare (appena 4 gol, gli ultimi 2 il 31 ottobre) ma contro l'Empoli anche al tecnico è sembrato sostanzialmente inutile.
In difesa, l'Inter spera di ritrovare Bastoni, che oggi potrebbe provare col gruppo; sennò dovrebbe giocare D'Ambrosio, che ha caratteristiche certamente più difensive di Dimarco, molto utile col sinistro da fermo e in assoluto a centrocampo, ma lacunoso nella marcatura sull'uomo. E la finale di Coppa Italia, già si sa che sarà sfida di lotta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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