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Inter, prova di sorpasso. Lo voleva a tavolino ora deve farlo sul campo

Inzaghi, alla vigilia in silenzio, non si fida del Bologna che ha già fermato Milan e Juventus

Inter, prova di sorpasso. Lo voleva a tavolino ora deve farlo sul campo

Può essere la notte del sorpasso, di certo è la notte che ci darà la vera classifica: Inter a Bologna, per scavalcare il Milan e cancellare gli asterischi che da 4 mesi condizionano il campionato. È l'ultimo impegno dell'Inter in un mese trionfale: 5 partite e altrettante vittorie, derby di Coppa Italia compreso. Può essere quello più importante, perché può certificare il primo posto non solo virtuale e lanciare i nerazzurri verso il bis scudetto, che varrebbe la seconda stella.

Non sarà semplice, se sarà vero Bologna. Orfani del loro condottiero Mihajlovic, i rossoblù hanno di recente fermato Milan e Juventus, entrambe le volte in trasferta. Non hanno nulla da chiedere al campionato, ma hanno da difendere l'onore che spesso vale più della classifica. E stasera ci sarà anche Medel, al quale è stata tolta una giornata di squalifica. Si doveva giocare il 6 gennaio, ci si ritrova in campo solo stasera, in coda a tutti i ricorsi e agli appelli possibili. L'Inter che all'inizio si era preoccupata solo di evitare il recupero tra la Champions e l'andata di Coppa Italia, da un giudizio all'altro (ispirata da chissà chi, visti i precedenti giudici della scorsa stagione) aveva fatto più di un pensierino alla possibilità di dribblare il campo, puntando ad avere i 3 punti a tavolino. Così non è stato e quindi è necessario giocare, come peraltro sportività impone. Vogliamo immaginare le polemiche che una differente decisione avrebbe scatenato in un ambiente già profondamente avvelenato?

Vigilia di silenzio per Inzaghi, quindi illazioni pre-partita dettate dal bollettino medico, che vuole Gosens, Vidal e Caicedo indisponibili. Il tedesco non avrebbe probabilmente giocato, ma così cade uno dei pochi dubbi su una formazione sennò quasi scontata. L'unica incertezza importante è in attacco, dove sicuro del posto sembra Correa e il ballottaggio pare tra gli ex titolari fissi Martinez (favorito) e Dkezo (panchina?). Bastoni torna in difesa, accanto a Skriniar e De Vrij. Avere recuperato il Toro Lautaro nel momento cruciale della stagione (4 gol nelle ultime 3 partite) è stato certamene un grande colpo per Inzaghi, ripagato dal non avere mai negato la fiducia all'argentino, nemmeno a Spezia, dove pure l'aveva tenuto inizialmente in panchina.

All'Inter restano da giocare 6 partite, compresa questa e la coppa Italia. Al Milan solo 4. Nel testa a testa per lo scudetto, può avere ruolo importante anche la distribuzione delle forze. Il calendario apparentemente sorride ai nerazzurri, ma tutto è ovviamente legato al risultato di stasera. Inter obbligata a vincere, per restare padrona del proprio destino.

Altrimenti sarebbero 4 partite di pura rincorsa, con la complicazione non da poco della finale dell'11 maggio contro la Juventus.

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