Appiano G. - Garcia: «Esaltante, attraente». Mancini: «Bella, importante, affascinante». Entrambi: «Ma non decisiva».
Inter-Roma: chi ha più paura dell'altro? Mancini: «Paura? Come si fa ad aver paura di una partita di calcio?». Garcia: «No, rispetto, ma non cambieremo atteggiamento». Chi vince si prende una superdose di autostima che farà girare a mille per un po', su questo concordano. Intanto hanno una missione da compiere: salvare il numero nove.
La Roma di centravanti veri ne ha uno solo, si chiama Edin Dzeko, 20 milioni di valore di mercato, 568' giocati, un gol. Anche Mancini, ammonito con diffida a Bologna ma regolarmente in panchina, ne ha uno solo, si chiama Icardi, 711' giocati, 3 gol, media di un gol ogni 237'. Sono numeri abbastanza mortificanti, due squadre che puntano al titolo di campione d'Italia con una sola punta centrale sono a rischio altissimo, e devono necessariamente avere delle alternative perchè Salah, Gervinho e Iago Falque hanno altre caratteristiche, così come Palacio, Jovetic e Ljajic. Ma il centravanti è una specie protetta e quindi va tutelata: «Edin è un grande giocatore - ha detto Garcia -. Arriverà il suo momento quando sarà al cento per cento». In sostanza ha dato la notizia che il bosniaco a San Siro non gioca, non esattamente una notiziona, infatti non ha ricevuto credito. Avanti con la squadra che ne ha fatti 25, record della serie A, con tredici marcatori diversi. Quindi a preoccuparsi sarà eventualmente Mancini, al quale è stato chiesto come farà a fermare Gervinho che l'anno scorso diede seri grattacapi. Mancini ha risposto che l'anno scorso l'Inter ha battuto la Roma 2-1, Gervinho non ha segnato, e l'argomento è morto lì. Poi però si è calato nella parte: «Dzeko è un centravanti fortissimo e farà almeno 15 gol, la Roma ha contropiedisti perfetti, non bisogna concederle campo».
Quindi anche lui ha dovuto prendere le parti di Icardi. Per qualcuno gli ha tirato le orecchie, ma molto più probabilmente lo ha difeso: «Secondo me - ha detto-, ha solo esagerato quando ha detto che gli sono arrivati quattro palloni e ha fatto tre gol. No, dai, solo a Palermo gliene saranno arrivati almeno quattro, quindi saranno almeno cinque in tutto...». E ha fatto ridere di gusto. Poi ha proseguito sulla coppia che per qualcuno è la meglio assortita d'Italia ma dopo dieci gare è ferma a sei gol: «Icardi e Jovetic hanno giocato poco assieme per essere consapevoli di quanto possano fare assieme. Poi però è anche vero che se a un centravanti non arrivano palloni se li deve andare a cercare. In fondo - ha proseguito il Mancio -, credo che Icardi volesse proprio dire questo, poi si sa, gli attaccanti tendono sempre a trovare delle scuse quando non segnano, lo facevo anch'io».
Era anche la vigilia di Inter-Roma. Garcia è stato talmente ermetico sull'argomento che ancora un po' negava che si giochi questa sera alle 20.45: «Sento la stessa aria della vigilia con la Fiorentina», gli piacerebbe tanto... A Mancini hanno chiesto se confermerà Juan Jesus e Santon sugli esterni, e lui: «Vorrei rispondere di sì, ma se poi cambio idea? No, meglio non dire niente».
Poi qualcosa ha lasciato trapelare quando gli hanno chiesto se ha dubbi di formazione: «C'è un ballottaggio, sono indeciso fra Handanovic e Berni...». Nuova risata. Ci vengono in soccorso i bookie, le due squadre sono bancate in equilibrio, ma al momento il 70 per cento ha puntato sulla Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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