Inter, è la supercoppa del camaleonte Inzaghi. E può essere l'anti-Napoli

Il tecnico nelle ultime gare ha vinto con la difesa ma a Riad è tornato all'attacco sorprendendo

Inter, è la supercoppa del camaleonte Inzaghi. E può essere l'anti-Napoli

C'è tanto di Inzaghi nella Coppa vinta a Riad. Così come nel girone di Champions, superato eliminando il Barcellona, che continua a guidare la Liga, e che sempre in Arabia ha appena battuto il Real Madrid. Due traguardi che da soli non fanno stagione, ma che certo già le danno una bella consistenza. L'Inter è partita per vincere il campionato, perso lo scorso anno. Questo non va scordato. Però ha la possibilità di continuare a correre in Europa (i quarti avrebbero un altro peso, anche economico) e in Coppa Italia (dove invece il Milan è già uscito), può poi ampiamente centrare uno dei primi 4 posti in campionato e in fin dei conti è l'unica squadra che in Italia ha battuto il Napoli capolista, dimostrandosi almeno per una notte superiore. I veri bilanci si faranno a giugno, quando tutto sarà finito. Ma al momento c'è decisamente chi sta peggio dell'Inter, pur avendo magari un punto in più in classifica.

C'è tanto di Inzaghi nella vittoria in Supercoppa, perché prima della partita ha vinto a mani basse la sfida diretta con Pioli, sorprendendolo tatticamente, aggredendolo al limite della sua area, impedendogli sostanzialmente di giocare per mezz'ora. Quando Pioli se n'è accorto, la partita di fatto era già finita. Una metamorfosi totale rispetto a quanto fatto vedere contro il Napoli e poi dopo, anche col Monza e col Verona.

Camaleontico, come nessuno si aspettava. In una notte araba e lontana, Inzaghi ha scaldato molti cuori nerazzurri, 3 Coppe già vinte, 2 contro la Juventus e 1 contro il Milan, lo spingono molto in alto nella simpatia del tifo nerazzurro, anche se gli servirebbe lo scudetto per cancellare completamente il fantasma di Antonio Conte, con cui convive da un anno e mezzo.

La rincorsa al Napoli è complicata e l'Inter, fra le prime, è la squadra che ha il saldo peggiore rispetto alla scorsa stagione, 6 punti in meno. Perché è vero che Spalletti vola, ma è altrettanto vero che Inzaghi ha lasciato per strada troppi punti, non solo quelli di Monza, che è più facile rimpiangere. L'Inter finora ha subito tanti gol, soprattutto fuori casa (peggio solo Salernitana, reduce dal cappotto di Bergamo, e Bologna, che ne ha presi 6 proprio dall'Inter), ma nel frattempo ha recuperato buona continuità in attacco, grazie ai leader Lautaro e Dkeko, e aspettando Lukaku, che può essere anche arma tattica supplementare.

Empoli e Cremonese, prima dell'Atalanta in Coppa Italia e soprattutto del derby (5 febbraio), cui stavolta il Milan arriverà più preparato: non è semplice, ma Inzaghi vuole provarci. La vittoria di Riad, di certo ha regalato consapevolezza e autostima, anche senza sconfinare nei casi limite alla Calhanoglu.

Curiosamente, è stato Handanovic, capitano non giocatore, ad alzare la Supercoppa e non Skriniar, capitano in campo, ma in scadenza di contratto.

L'Inter continua a dirsi speranzosa, più che fiduciosa. Decide il giocatore. Di certo, dando la Coppa ad Handonovic, l'Inter ha evitato di fare come il Milan, che nella foto del trionfo del 22 maggio, affidò il trofeo a Romagnoli, che l'indomani avrebbe lasciato il club.

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