Inter & Milan, quanti guai. Sotto la Madonnina tutti indifesi e acciaccati

Contro Monza e Roma grossi limiti nei reparti dietro. E infermerie piene. Ko Lukaku e Calha

Milano, in difesa, ha un buco nel calcio. Un buco che riapre limiti antichi che sembravano definitivamente superati dai primi successi (Salerno e Napoli) del nuovo anno. E invece sono ricomparsi gli sbreghi diventati per Milan e Inter una scomodissima consuetudine con cui fare i conti dopo aver perso la golosa occasione di accorciare il distacco dal Napoli. In casa di Simone Inzaghi la contabilità dei gol presi in viaggio è un deficit, nei numeri, allarmante (20 contro i 7 subiti da Napoli e Milan, la Juve addirittura con 4 ha primato assoluto), che continua nonostante le premesse positive ricevute dalla sfida con il leader Spalletti. Solo mercoledì 4 gennaio concesse un tiro in porta a Raspadori durante il recupero e nient'altro. Stesso schieramento (Skriniar, Acerbi e Bastoni) a Monza ma due gol incassati, uno su deviazione di Dumfries, entrato in modo sciatto, insieme con Lukaku, un altro sfiorato nel primo tempo da Petagna davanti alla porta e un salvataggio sulla linea dello stesso Lukaku nel finale tutto targato Monza.

Anche in materia di acciacchi muscolari continuano le analogie provenienti da Milanello e Appiano Gentile. Prendete l'ultimo bollettino interista: Lukaku fermato per una leggera infiammazione ai tendini del ginocchio sinistro; Handanovic costretto allo stop per un affaticamento al polpaccio (soleo) della gamba sinistra; Barella e Calhanoglu sono stati dichiarati indisponibili per la sfida di coppa Italia stasera contro il Parma, ma se per il centrocampista c'è ottimismo, per il turco oggi altri esami all'anca (rischia di saltare anche la finale di Supercoppa contro i cugini il 18 in Arabia.

Stesso scenario sul fronte milanista. Dove i due gol, racchiusi in pochi minuti finali, della Roma hanno riaperto il dibattito sull'affidabilità della difesa da un lato e sul difetto di patire il gioco aereo dei rivali. «Dirò ai miei che le partite durano '95 minuti» è stata la chiosa malinconica di Stefano Pioli che ha registrato anche l'apprezzamento (si fa per dire) di Calabria indirizzato a Vrankx («forse bisognerebbe evitare di procurare punizioni inutili»), autore dell'ultimo fallo da cui è scaturito il 2 a 2 di Abraham. C'è di più, naturalmente. Perché dai filmati della sfida con la Roma è spuntato fuori un episodio passato sotto silenzio e riferito al primo tempo: una uscita improvvida di Tatarusanu su un cross molto lungo, rimproverato aspramente da Tomori. È questo forse il segno più preoccupante dello scollamento difensivo del Milan che si lega alla decisione di puntare subito, domani sera in coppa Italia contro il Torino, su Vasquez, appena rientrato dal Sud America, come per testarlo e vedere che tipo di sicurezza può dare a una difesa che dovrà anche rinunciare al nuovo arrivato Thiaw perché deve scontare una giornata di squalifica guadagnata in Germania, prima del trasferimento in rossonero.

L'unica buona novella proveniente da Milanello è il recupero di Messias mentre Leao e Giroud restano ancora senza alternative né sostituti così mettendo nei guai Pioli che sabato sera deve viaggiare verso Lecce (assente Tonali perché squalificato) e non può certo pretendere di schierare sempre gli stessi in così pochi giorni.

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