Flavio Briatore ha sentenziato: «Mario sei fuori». Michele Cucchi, esperto psichiatra secondo il suo ufficio stampa, ha suggerito: «Caro Balotelli, fatti aiutare da chi deve volerti bene». Adriano Galliani, che ha la pazienza di Giobbe quando si tratta del Milan e dei suoi beniamini, si è quasi arreso: «Sul contratto sono scritte regole di comportamento ma non possiamo fare granché a proposito della vita privata dei nostri tesserati. Qualche volta l'abbiamo fatto ».
A questo punto, per il Milan alle prese con il disperato obiettivo del rilancio, è rimasta l'ultima carta da giocare e si chiama Pippo Inzaghi, uno che in vita sua, non essendo stato dotato da madre natura, come invece la stessa ha fatto in modo generoso con Balotelli, si è dedicato anima e corpo alla professione studiando i filmati dei rivali, stressando allenatori e compagni, mangiando sano (biscotti plasmon al mattino e bresaola a pranzo) e facendo vita monacale, con casa a Gallarate dove pure a volte accoglieva aspiranti infermiere perché Pippo non è propriamente un santo.
Più del modulo da disegnare, più dei tifosi da riportare allo stadio, più del posto in Champions da riconquistare, la vera, disperata missione di Inzaghi allenatore è quella di recuperare il calciatore Mario dai brandelli rimasti sul campo di Natal in seguito alla disastrosa eliminazione azzurra al mondiale e agli attacchi feroci di sodali (Buffon e De Rossi) e Ct (Prandelli).
Ne hanno bisogno il prossimo ct del club Italia e il Milan che avrebbe potuto cederlo e invece ha dovuto riporre nel cassetto quel progetto, ma ne ha bisogno soprattutto la carriera calcistica di Balotelli che pure ha tolto la foto con la carabina in mano e la scritta «un grande bacio a chi mi odia» postata su Instagram sostituendola con una disquisizione sul volo del calabrone. Ecco una buona idea: si dia agli insetti!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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