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Inzaghi, un romanzo di Natale «Orgogliosi della nostra sfida»

Mercoledì Bologna-Lazio. Pippo: «Spero porti rispetto al fratello maggiore». Simone: «Macché, nessun regalo»

di Marcello Di Dio

Papà Giancarlo è un fautore del calcio spezzatino («così posso vedere sia Simone che Pippo») ma nel giorno del ritrovato «Boxing Day» del nostro calcio potrà ammirarli insieme in contemporanea. I fratelli Inzaghi sono quasi un unicum nel mondo: allenano entrambi nella stessa serie (la A italiana) e per uno scherzo del calendario si troveranno di fronte a Santo Stefano, qualche ora dopo aver condiviso il cenone di Natale in famiglia. «Ma non parleremo di calcio e della sfida tra Bologna e Lazio», assicura Simone. Che da calciatore ha sempre vissuto all'ombra del fratello maggiore, giocando con lui solo una volta in Nazionale grazie a Dino Zoff e contro in uno Juventus-Piacenza 1-0 (gol di Pippo), vivendo una carriera meno brillante del supergoleador di Juve, Milan e Italia tra titoli nostrani ed euromondiali. Da allenatore, invece, si è già tolto un po' di soddisfazioni prendendosi la Supercoppa italiana nel 2017, uno dei pochi trofei lasciati per strada in patria dalla Juventus.

L'origine in panchina dei fratelli Inzaghi è la stessa, ovvero il settore giovanile. E nel 2013 la prima e finora unica sfida all'Arco di Trento-Beppe Viola, manifestazione dedicata agli Allievi Nazionali: la Lazio di Simone batte 2-0 il Milan di Inzaghi in semifinale. Quando il primo arriva a guidare la Primavera, il secondo - reduce dal successo nel torneo di Viareggio - ha già fatto il salto in prima squadra. Non fortunato, visto che dura appena una stagione, complice un deludente decimo posto che esclude i rossoneri per il secondo anno di fila dalle Coppe europee. E nel momento in cui Simone viene chiamato al capezzale della Lazio dei grandi, Pippo ha l'umiltà di rimettersi in gioco a Venezia, squadra che porta dalla C alla B e alla semifinale playoff per la A.

A luglio, dopo che Pippo ha accettato l'offerta del Bologna e la Lega di A stila il calendario, a casa Inzaghi si evidenzia con un cerchietto rosso la data del 26 dicembre: i felsinei contro la Lazio di Simone. «La vivranno in modo particolare i nostri genitori e sarà un pomeriggio emozionante», così i due fratelli dopo l'ultima giornata nella quale Simone ha ritrovato il 4° posto in classifica e Pippo ha mantenuto ancora salda la panchina con il pareggio nel derby di Parma nonostante si trovi in zona retrocessione. «Visto che ha vinto ed è di nuovo quarto in classifica, spero che abbia un occhio di riguardo per il fratello più anziano...», ha scherzato l'allenatore degli emiliani. «Nessun regalo, preparerò la gara come le altre. Ma sarà un giorno speciale, sono orgoglioso di noi, siamo stati fortunati», così il tecnico biancoceleste.

«Io e mia moglie guarderemo la partita in una stanza diversa, a volte mi scappa qualche imprecazione... Non farò il tifo per nessuno, ma un vincitore lo voglio: a Bologna vorrei che fosse Pippo, a Roma nel ritorno Simone», il commento di papà Giancarlo che confessa di essere stato a trovarli nei loro ritiri e di aver «apprezzato l'impegno che mettono nel loro lavoro».

Il romanzo di Natale dei fratelli Inzaghi può andare in scena.

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