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Italbasket, con l'Ucraina un ko che fa male

Al Forum la squadra del Poz crolla nell'ultimo quarto. Stasera c'è la Croazia

Italbasket, con l'Ucraina un ko che fa male

L'Italia del basket affonda nel troppo miele che ha spalmato le prime giornate del suo europeo. Partita tutta sbagliata contro l'Ucraina che ci ha strappato in faccia il biglietto sicuro per gli ottavi di finale a Berlino, vincendo 84-73 nettamente nell'orrido del terzo e quarto tempo di Azzurra tornata nelle tenebre. Nessuno da salvare, chi dirige e chi ha giocato camminando, senza mai cercare ritmo. L'Ucraina strappa le ali alla farfalla e scopre che davanti aveva soltanto una vespa fastidiosa e non la squadra che sembrava aver fatto innamorare di nuovo la gente.

Trenta punticini negli ultimi due quarti partendo dal 42-38 illusorio di metà gara, una trappola dopo la partita di qualificazione mondiale a Riga rimediata contro gli ucraini con un grande secondo tempo. La testa non ha funzionato. Fontecchio (foto) è stato molto limitato, Polonara, diventato padre nella notte, ha cercato di dare una spinta ma anche i suoi 16 punti sono arrivati dopo tormenti. Non parliamo della serata anonima di capitan Datome 3 punticini e tanti errori. Zero scarabocchio per i due registi utlizzati: Spissu non è mai riuscito a cambiare ritmo, 8 punti e poca luce, Mannion, invece ha cercato di mettere le unghie, ma 6 punti sono una miseria come i 2 di Melli che non si è salvato neppure in difesa.

Per i registi anche l'incubo della grande notte del Michailiuk, appena messo sul mercato da Toronto, 23 punti e tanti danni. Gli stessi che ha fatto il classe '99 Sanon, origini nel Burkina Faso, 17 punti che hanno fatto più delle scorrerie concesse ai lunghi di Bagatkis. Per riprendersi servirà una notte di meditazione, per tornare a sognare stasera servirà una partita al veleno contro la Croazia irritante di ieri che ci ha messo molto per battere l'Estonia assicurandosi il secondo posto, anche se dovrà sempre guardarsi dall'Ucraina nell'ultima giornata di giovedì quando l'Europeo lascerà gli abbracci di una Milano che aveva voglia di innamorarsi della Nazionale.

Ieri è stato un divorzio non certo consensuale. Le cose hanno cominciato a girare male con i falli di Melli, con i troppi errori nei tiri dentro l'area, perdendo il senso della difesa che già era considerata una delle nostre debolezze cavalcabili da avversari più alti e più grossi.

Ora bisogna rifarsi il costume da farfalle agguerrite con dentro il pungiglione per mettere paura a chi ci affronterà stasera e, speriamo a Berlino, nella speranza di schivare il quarto posto a Milano che vorrebbe dire ottavo di finale contro la Serbia di Jokic.

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