"Italia a trazione rosa e la mia voglia Gigante di un'altra medaglia"

Intervista a Federica Brignone. Dopo l'oro in combinata oggi la gara preferita. E l'orgoglio per la sua rivoluzione: "I team dedicati"

"Italia a trazione rosa e la mia voglia Gigante di un'altra medaglia"
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Febbre mondiale. Non è ansia da vigilia, ma quasi bronchite. Federica Brignone inganna l'attesa della seconda settimana iridata non macinando pali come le compagne sulla neve di Les Menuires, ma dal divano di casa in Valle d'Aosta.

Fra l'oro della combinata e il gigante di oggi che cosa c'è, Federica?

«Il burraco: voglio la rivincita su mamma che ieri a carte mi ha battuto».

Una «bisca» in famiglia come terapia?

«Di solito i mondiali sono come montagne russe. Ora, invece, sono tranquilla. Avrei voluto sciare di più, ma devo preservare tutte le energie per il gigante».

Un pensiero per Elena Fanchini.

«Elly era un raggio di sole. Penso a Nadia, Sabrina e alla famiglia, ma sapendo quanto stava soffrendo in questi mesi, voglio immaginarla libera e di nuovo felice».

Guardiamo alla prima settimana: il primo oro non si scorda mai, quanto pesava non averlo?

«Vero che non si scorda, ma una medaglia è sempre una medaglia, qualunque sia il metallo».

Da regina della combinata, facciamo un appello per salvare questa disciplina in via di estinzione

«In parte è la Fis a non volerla in calendario, ma poi ci si mettono anche gli atleti a snobbarla. La cura? Punto uno: finché ci saranno così tante gare, ovvio che la combi sia la prima a saltare. Punto due: io la trovo moderna. Non è vero che la manche di superG aiuta le specialiste, però si potrebbe farne alcune con la discesa. Punto terzo: evitiamo, vi prego, la formula a squadre, con un atleta che fa speed e un altro che fa la manche tecnica. Il senso della gara è quello di un campione che se la cava in tutti i piatti, e la polivalenza sta anche tornando di moda».

Intanto lei è la slalomista più in palla fra le azzurre

«Lo slalom mi diverte moltissimo. Ma niente Mondiali: ci sono altre compagne designate».

Giusto, non creiamo altri casi Marsaglia-Innerhofer: si dice sempre che i litigi sono fra le donne, eppure anche i maschi sono litigarelli.

«Visto? E pensare che la trazione (e i risultati) del team è tutta in rosa. Eppure a questi Mondiali ci sono più uomini che donne Quanto alla vicenda specifica, non ho seguito bene, ma credo che anche in questo caso, se la federazione parla chiaro, dubbi ed illusioni non nascono. Se, invece, lasci qualcosa in sospeso, qualcuno, ovviamente ci spera o fraintende».

Fra le signore, poi, le presunte rivalità non sfiorano le sfere di competenza: ognuna ha il suo campo d'azione, il suo giardino.

«Esatto, e in particolare quel giardino le altre mie compagne lo hanno avuto grazie a me, al fatto che mi sono imposta perché ci fosse la necessaria autonomia, et voilà i vari team».

Il gigante è forse la disciplina più aperta con una decina di possibili regine.

«La pista mi piace molto, se arrivasse un po' di caldo trasformando un poco la neve in manto primaverile, sarebbe il top, speriamo».

Gettiamo uno sguardo oltre i Mondiali.

«Vedo Crans Montana, la mia pista preferita, poi una novità come Kvitfjell che fa sempre piacere. Mi han detto che lassù è bellissimo, come Are. Quindi Andorra, sole e bei ricordi».

Ci sarebbero due coppette in ballo.

«Ah sì, certamente: quest'anno ho fatto sulla carta più podi e vittoria in superG, ma o andavo molto bene, oppure maluccio. Il mio gigante invece è stato molto solido, con qualche bel legno al quarto posto di troppo. Vediamo».

Federica Brignone ha ancora voglia di sciare?

«Senza dubbio: il nostro sport è ormai diventato sempre più legato alla performance. Con così tante gare gli atleti sono spesso costretti o indotti a centellinare e a gareggiare solo se conviene, se la pista è nelle corde e così via. Io invece mi diverto ancora moltissimo su ogni terreno. E non solo in gara.

Dopo Meribel non vedo l'ora di tornare qui e fare che ne so un po' di fondo e due curve vista monte Bianco. Certo, senza tosse, però. Intanto, vediamo di perfezionare almeno il burraco».

Tv: 9,45 e 13,30 Raisport, Sky, Eurosport

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