Italia-Ungheria vale un posto ai Mondiali dopo 13 anni

Oscar Eleni

Nella cattedrale di Masnago, tra i fiori di Varese, la nazionale di basket si gioca stasera contro l'Ungheria (ore 20.15, diretta Sky) un posto per il mondiale in Cina (dal 31 agosto). Una partita da non perdere, anche se in passato questa prova della verità ci ha dato spesso tristezza. E' accaduto con allenatori importanti e vincenti: andò male persino a Recalcati, l'ultimo che ci ha dato gloria e medaglia olimpica, nel 2009 quando la Bulgaria a Torino ci escluse dall'Europeo 2009, a Messina che perse, sempre a Torino, la qualificazione olimpica del 2016 contro la Croazia, per finire a Pianigiani negli europei del 2011 (1 vittoria) e del 2013 (ottavi e fuori dai mondiali). Avevano tutti squadre più forti di questa che Sacchetti presenterà stasera a Varese la città che gli ha dato la cittadinanza onoraria proprio in questi giorni in cui Cremona gli ha allungato il contratto fino al 2022.

Non dovrebbe essere difficile battere l'Ungheria, già sconfitta a Debrecen in settembre, ma in squadra avevamo Datome e Melli che stasera non ci saranno, come Hackett (oltre ai due Nba Gallinari e Belinelli) perché imprigionati nella guerra assurda Fiba-Eurolega, che adesso sembra avere sviluppi dolorosi se il Real Madrid, dopo le polemiche per la coppa del Re persa con Barcellona, minaccia di lasciare il campionato iberico per fare soltanto il torneo più ricco ed importante dopo la Nba.

Ci servono questi due punti senza dover rimandare tutto alla sfida di lunedì in casa della Lituania già qualificata per un mondiale a 32 dove non avremo la Slovenia, campione d'Europa, e la Croazia, perché, cominciando da Doncic che incanta Dallas, i migliori di queste due nazioni che hanno fatto scuola giocano fuori dalla ragnatela voluta da dirigenti che non vedono lontano.

Servirà l'affetto di Varese per una squadra debolissima al centro che punterà tutto sul tiro da fuori, l'amore per giocatori italiani che nel nostro campionato sono quasi tutti comprimari. Si può e si deve vincere perché l'Ungheria non sembra davvero ostacolo difficile da superare.

Tifiamo per Azzurra Fremebonda, nella speranza che Gentile, Aradori e Della Valle trovino la mano e Jeff Brooks, arruolato, come Cinciarini, dopo la sfida di ieri sera al Forum contro il Maccabi, la forza per portarci sulla via della seta, del mondiale che ci manca da 13 anni quando arrivammo soltanto noni.

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