Con Jeep Wrangler ostacoli addio

Guadi, salite, pietraie, terra: l'americana non tradisce

Maurizio Toma

Il dilagare di Suv e crossover di ogni tipo, potrebbe far dimenticare l'origine e le radici di questo tipo di vetture. Per fortuna c'è ancora chi conserva, e anzi perpetua, la tradizione di queste auto magari un po' «rustiche», ma capaci di condurre chi le guida anche sui percorsi più impervi e difficili. Un esempio luminoso lo offre Jeep che ha lanciato una nuova generazione della sua Wrangler, la più classica e iconica tra le 4x4 dure e pure. La nuova Wrangler è molto migliorata per numerosi aspetti, primo tra tutti il comfort e la guidabilità stradale, ora davvero all'altezza di un prodotto del Terzo millennio, ma volevamo scoprire se anche questa erede della mitica Willys avesse conservato la capacità di affrontare prove decisamente più impegnative. Siamo andati dunque in California, fino sulle sponde dell'incantevole lago Tahoe, per prendere parte a una delle avventure in fuoristrada più impegnative che ancora oggi si possano immaginare, il Rubicon Trail.

L'avventura comincia di buon mattino. Le nostre Wrangler sono schierate di fronte al resort attorno al quale si snodano numerosissime piste da sci a ricordare la natura montana di quest'area che si trova sempre in altura. Per l'occasione su tutte o quasi le Wrangler sono state smontate le porte e i finestrini, cosa che è permesso fare negli Usa ma non da noi. Il primo tratto del percorso si snoda tra le curatissime strade asfaltate che corrono lungo le sponde del lago Tahoe.

Le nuove Wrangler confermano subito il grande passo avanti compiuto nell'uso stradale. Le vetture dotate del 4 cilindri turbo benzina da 270 cv sono brillanti, sicure sulla strada e sorprendentemente confortevoli. Presto, però, l'asfalto lascia il posto alla terra, prima, e a una salita infinita su una cattivissima pietraia che, da subito, riduce a passo d'uomo la velocità media e dà inizio allo scuotimento interminabile che caratterizza i due giorni di viaggio. Nelle 48 ore si percorrono poco più di 56 km.

Le Wrangler si arrampicano inesorabili su ogni ostacolo, affrontano massi enormi e passaggi impossibili con estrema autorità, infondendo sicurezza anche in che non è abituato a misurarsi con situazioni tanto estreme. Ecco, la magia di questa Jeep sta proprio nella sicurezza che infonde. Basta inserire le ridotte e sganciare le barre antirollio e la Wrangler diventa una specie d'insetto che, una ruota alla volta, supera anche gli ostacoli inaffrontabili. Il trail conduce la carovana attraverso scenari mozzafiato: si avanza un passo, un sasso per volta, fino al campo per la notte sulle rive del Rubicon. Il mattino seguente, all'alba, si abbandonano le tende e si riparte per percorrere a ritroso il tracciato che, fatto al contrario, diventa, se possibile, ancora più difficile.

Sono due giorni di guida davvero faticosa, di emozioni incredibili, di qualche timore, di scuotimento a prova di schiene robuste e di infinita polvere rossa che penetra ovunque. Ma sono anche 48 ore impagabili di soddisfazione e stupore per ogni metro conquistato al volante di questa impressionante 4x4.

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