Joao Felix «baby CR7» batte Cristiano Sarri amaro: «Dybala? Io conto zero...»

Pagato 126 milioni dall'Atletico fa subito doppietta: Juventus ko

Giorgio Coluccia

Metti, una sera in campo. Uno contro l'altro, allievo e maestro, Joao Felix al cospetto di Cristiano Ronaldo. Finisce con lo show del bambino prodigio, autore della doppietta decisiva nel 2-1 che consente all'Atletico Madrid di battere la Juve a Stoccolma in amichevole. È il nuovo Atleti del Cholo Simeone, sospinto dai venti della rivoluzione e guidato dal pezzo più pregiato, il talento 19enne prelevato dal Benfica per 126 milioni. Tradotto, l'acquisto più caro di sempre del club spagnolo e il calciatore portoghese più pagato della storia. Persino più di Re Cristiano, seduto su quel trono a cui ambisce il piccolo Joao. Eppure alle spalle ha una sola stagione con i grandi, una cinquantina di partite in patria tra Primeira e Segunda Liga con cui ha fatto la fortuna del Benfica, lesto a mettergli quella clausola monstre già due anni fa. Chissà come si staranno mangiando le mani i rivali del Porto, che Joao ce l'avevano in casa da piccolino, a soli otto anni, ma l'hanno escluso a tredici «perché troppo gracile, senza i muscoli necessari per giocare 90'». È esploso la passata stagione, ha segnato 20 gol (quasi uno ogni 80') tra campionato, Europa League e coppe nazionali, superando subito Ronaldo quando aveva la sua stessa età e senza temere alcun paragone. «Stimo Cristiano, ma io scriverò la mia storia» ha dichiarato Joao Felix, che all'Atletico si è messo il 7 sulle spalle, proprio come il fuoriclasse per eccellenza, e ha sposato la causa del Cholo, uno che vuole tutto e subito, non è tanto avvezzo ai giovanissimi e non pratica di certo un calcio offensivo. Anzi, in casa rojoblanca sembrava esserci aria di smobilitazione dopo gli addii dei pilastri che furono, ossia Godin, Juanfran, Filipe Luis, Griezmann, Lucas Hernandez e Rodrigo, ma sul tavolo è arrivato un rilancio che sa di nuova sfida con gli innesti, oltre al lusitano, dei vari Llorente, Trippier, Hermoso, Felipe, Renan Lodi, Saponjic ed Hector Herrera. Sei divorzi e otto nuovi arrivi, per un totale di 250 milioni di euro già spesi. È la risposta dei colchoneros al monopolio economico di Real Madrid e Barcellona, autori delle solite razzie per accaparrarsi i migliori, in attesa di capire che fine farà Neymar. «Vedo solo tanti soldi, nessuna scuola di pensiero» ha attaccato Simeone.

A Maurizio Sarri, invece, è toccato parlare di cessioni.

«Dybala? Quello che dico io conta zero. In ogni caso, dobbiamo tagliare sei giocatori per la lista Champions. E la nostra è una situazione difficile, quasi imbarazzante: rischiano di rimanere fuori giocatori di altissimo livello».

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