Joao Mario e Banega talismani nerazzurri E i cinesi s'inchinano

I due nuovi acquisti hanno trasformato la squadra. È la prima vittoria firmata Zhang

Joao Mario e Banega talismani nerazzurri E i cinesi s'inchinano

Non poteva che essere un ristorante cinese il teatro per festeggiare la vittoria dell'Inter contro la Juventus. A fare gli onori di casa ovviamente Zhang Jindong, azionista di maggioranza del club nerazzurro, che ha regalato a squadra e staff tecnico il Moon-Cake, dolce tipico cinese. Tradotto letteralmente una torta-luna.

E non poteva che chiamarsi così perché decisamente piena era la luna nerazzurra domenica sera. Jindong entusiasta della squadra e magari si sarà fatto qualche domanda in più dopo che alla vigilia della sfida con i bianconeri si era dovuto far spiegare cosa stesse succedendo. Le critiche feroci, la figuraccia con gli israeliani erano indizi per una serataccia a San Siro. Invece no. E ha capito di aver toccato con mano una delle facce, non della luna, ma del calcio italiano meno attraenti. Il processo, la messa in discussione di un gruppo di lavoro al primo insuccesso, anche se grave e per certi versi inaccettabile. Eppure con il mercato chiuso da quindici giorni, la pausa per le nazionali, Frank De Boer era già stato messo alla porta. Zero pazienza, vietato parlare di progetto, di costruzione, ma una partita ha ribaltato tutti i discorsi. Probabilmente la verità sta nel mezzo. L'Inter ha bisogno di conferme, già domani a Empoli, sul fatto di essere diventata squadra.

Ma intanto ecco gli elenchi di possibili successori dell'olandese, ma di fatto sarebbero stati eredi di Mancini perché in meno di trenta giorni di lavoro, non c'è allenatore che possa incidere realmente. Non solo, già bocciato il mercato. Quindi anche Joao Mario e Banega. Eppure sono stati gli uomini chiave della vittoria contro la Juve, anche se ovviamente la copertina se l'è presa Icardi. Ma il portoghese e l'argentino hanno soffocato il centrocampo della Signora per qualità e tecnica. Sono loro che stanno cambiando faccia all'Inter rispetto al passato. Il centrocampo nerazzurro che l'anno scorso schierava Melo-Medel-Kondogbia ha una faccia letteralmente diversa. Meno muscoli, più testa. È una risposta a quella che da subito è stata indicata come una lacuna pesante: l'assenza di un regista. Il portoghese campione d'Europa e l'argentino si sono divisi il compito mettendosi uno di fianco all'altro e facendosi coprire le spalle da Medel. Lì ha vinto la partita l'Inter. Joao Mario è meno appariscente, a volte sembra di non vederlo in campo, ma si sente. E tanto. La sua intelligenza lo porta a trovarsi sempre al posto giusto. Banega è più appariscente, cerca la giocata e il tocco per gli occhi, però è sempre presente a se stesso. Come al minuto novanta, quando saltato da Alex Sandro ha interrotto un pericoloso contropiede con un fallo per il secondo giallo, quindi l'espulsione. Disposto al sacrificio personale in nome della squadra. Musica per De Boer e una lezione al ribelle Marcelo Brozovic che anche ieri ha lavorato a parte. Invece con la squadra si sono allenati Ansaldi, buona notizia per rinforzare gli esterni della difesa, e, soprattutto, Gabigol subito a segno con un sinistro al volo e già convocabile per Empoli.

Dove non seguiranno la squadra Zhang Jindong, rientrato ieri sera in Cina, e Thohir, che rientrerà domani mattina.

I vertici nerazzurri ieri hanno incontrato in Comune il sindaco Sala al quale è stato ribadito il forte attaccamento a San Siro, la volontà di investire per renderlo sempre più uno stadio d'eccellenza, inoltre il presidente di Suning ha accennato alla volontà di investire non solo nel pallone, ma anche nella città di Milano. I cinesi fanno sul serio. L'Inter che batte la Juve ha dato una mano. Non poteva che essere così.

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