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Quella Joya di Del Piero e la rivincita del bel calcio

Quella  Joya di Del Piero e la rivincita del bel calcio

Non solo insulti, per fortuna. Nel giorno dei botta e risposta poco raffinati di Firenze, c'è anche chi rimette la gioia, o sarebbe meglio dire la Joya, al centro del pallone. Poco importa se Juve-Udinese era una delle tante sfide a senso unico di questa coppetta bistrattata, se poi ci resta in bocca il dolce sapore di aver visto ancora il calcio come arte. Grazie Dybala, ma grazie anche Higuain. Due gol da incorniciare, uno per tempo, per i due argentini bianconeri, il primo stupenda interpretazione di tiki taka alla juventina con mille passaggi di prima e poi il lampo chiave della Joya che illumina la serata e mette il Pipita davanti alla porta per un gol da cineteca. E poi quello del 3-0 firmato dallo stesso Dybala con un tocco morbido, un tiro a giro sul palo opposto, uno di quei gol che hanno subito fatto venire in mente alla gente dello Stadium le recite di Alex Del Piero, uno che da queste parti ha sempre pennellato palloni da stilista. E non a caso proprio Pinturicchio è stato tra i primi ieri a complimentarsi con Paulo con un tweet che è musica per le orecchie dell'argentino: «Bello segnare così, eh». Già, bello soprattutto per un fenomeno che qualche volta è rimasto incompreso, che ha dovuto lottare anche contro gli scettici per imporsi come gioiello della real casa bianconera. E Dybala ha risposto al gentile messaggio del predecessore facendogli notare che «è la potenza della maglia numero 10 e della fascia da capitano», che l'altra sera era proprio al braccio della Joya. Insomma, un messaggio che sembra chiedere a Del Piero un passaggio di consegne, per dire che il bel calcio deve essere sempre un marchio di fabbrica bianconero. Che i Sivori, i Platini, i Baggio, i Del Piero appunto, non hanno vestito inutilmente quella maglia, perché c'è sempre qualcuno che può rinnovare le loro magie, che può rimettere l'arte al posto del calcio muscolare.

Anche in una partita di coppa Italia.

Anche in una giornata di brutte parole.

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