
Un primo tempo di sofferenza purissima e sotto nel punteggio. E una ripresa in rimonta ma senza il lietissimo fine: la Juventus torna da Villareal con un 2-2 che lascia l'amaro in bocca. Quarto pareggio di fila, il secondo in Champions: bilancio così così e umore che non migliora più di tanto, tra gol presi e lacune di personalità sempre più evidenti.
In attacco torna David, mentre Kalulu scala in difesa complice l'assenza di Bremer e McKennie prende il posto di Thuram in mezzo al campo. Koopmeiners viene invece spostato qualche metro più avanti: l'inizio di Cabal in fase di copertura non è granché e Pepe imperversa. La fascia sinistra bianconera pare vulnerabile e, anche quando Cabal (coscia destra) deve essere sostituito da Joao Mario con conseguente trasloco di Cambiaso, è da quella parte che i gialli sfondano: Mikautadze, servito da Pepe, non perdona infilandosi tra lo stesso Cambiaso e Gatti portando così i suoi in vantaggio. La Juve rischia il ko pochi minuti dopo, ma Perin è bravo a deviare sul palo la conclusione di Pedraza: Tenas deve poi impegnarsi su McKennie, anche se le ripartenze dei padroni di casa spaventano non poco. I bianconeri restano alti e avrebbero anche un paio di possibilità per trovare il pareggio, pur se alcuni errori di misura ne tarpano le ali. Yildiz prova a cambiare ritmo, ma il Submarino Amarillo non crolla e, anzi, va ancora vicino al raddoppio poco prima dell'intervallo con Buchanan: Perin salva di nuovo la sua porta e nel suo essere il migliore della Juve c'è tutto il primo tempo della squadra di Tudor, apparsa spesso in difficoltà sul breve ma anche farraginosa nella costruzione del gioco (male Koopmeiners, al solito) e in rifiniture che, se azzeccate, avrebbero potuto tramutarsi in occasioni pericolose. Non bene nemmeno David al centro dell'attacco, anticipato spesso e apparso lento di riflessi: Tudor comincia la ripresa bocciando Koopmeiners e chiedendo qualità a Conceicao: un assist di quest'ultimo dopo una manciata di secondi meriterebbe miglior sorte, ma David riesce nell'impresa di non trovare la porta vuota da mezzo metro. È però il segnale di riscossa: la rovesciata di Gatti è splendida e frutta l'1-1 immediato, cui proprio il portoghese fa seguire la rete del vantaggio sfruttando un buco clamoroso della difesa spagnola.
La Signora adesso gioca in fiducia, David colpisce la traversa ma la partita resta ovviamente aperta e il finale non è quello che la Juve vorrebbe: a punire la Signora, con un colpo di testa su calcio d'angolo al 90°, è l'ex Renato Veiga. Il quale, nella circostanza, trova impreparati sia Gatti che Perin: fin lì, tra i migliori. Domenica sera, il Milan allo Stadium: altra partita per cuori forti.