«Alla Juve alti e bassi Non fu un fallimento»

«Alla Juve alti e bassi  Non fu un fallimento»

ParmaIn serie A c'è una sola squadra imbattuta in casa, al Tardini il Parma non perde da marzo, piegato dal Milan, oggi vuole di nuovo fermare la Juve, sempre con Roberto Donadoni, confermato sino al 2015 ma nel mirino di Berlusconi per il dopo Allegri. Allena una pattuglia di ex bianconeri motivatissimi: Antonio Mirante è rientrato con il Palermo e ha salvato la vittoria con 3 parate acrobatiche, a Torino giocò 7 partite nell'anno della B; a 32 anni Marco Marchionni è ai livelli che lo portarono in nazionale, poi giocò 63 gare, con la Juve; Raffaele Palladino segnò 10 gol, con mister Deschamps e Ranieri, resta in panchina. C'è soprattutto Amauri, 32 anni e tanta voglia di mondiale in Brasile, impossibile considerato che neanche in gialloblù è titolare. Di testa è il miglior stoccatore del campionato. Ora guadagna un milione e in fondo alla Juve ha già fatto un favore autografando il successo viola a San Siro, con il Milan, valso lo scudetto anticipato per Conte. «Se ritenessi di essere uno buono solo per la panchina - riflette -, dovrei pensare al ritiro. È presto per la pensione, lotto per il posto. E quando si affronta la capolista c'è un entusiasmo particolare».
Alla Juve Amauri arrivò nel 2008, dal Palermo, limitandosi a 17 reti, con un digiuno anche di un anno intero. «Sono un ex, felicissimo di avere indossato la maglia bianconera, ma adesso è avversaria. Non ho rimpianti, le storie nascono e si chiudono, a volte bene: furono alti e bassi, non un fallimento, arrivai nel momento sbagliato, di rifondazione». Nel girone d'andata della scorsa stagione era di fatto fuori rosa, come il campione del mondo Iaquinta, avendo rifiutato Turchia e Francia. «Non so se esulterò in caso di gol, contro il Palermo non l'ho fatto perché mi diede tantissimo. Sento ancora Del Piero e l'amico Chiellini». A Torino venne portato dal ds Alessio Secco. «Come Felipe Melo e Diego - raccontava l'attuale dg del Modena, in B -, 5 anni fa era molto quotato. Incise la negatività dell'ambiente».
Al Tardini il Parma ha inscenato sfide epiche contro la Juve.

Nel 2000 la prima gara calendariata all'ora di pranzo vide il pareggio allo scadere di Crespo, con i ducali in 9 e il gesto dei soldi di Dino Baggio all'arbitro Farina. «Ora è presto per parlare d'Europa - conclude Amauri -, davanti abbiamo 7 squadre». Ma il tris di successi di fila, già centrato due mesi fa, mettendo sotto Roma e Inter, impaurisce anche la Juve.

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