Juve e Milan? In vetta c'è posto per loro

Altro giro, altra corsa, altra capolista. E con il Napoli seduto sul trono dopo una vita (25 anni addirittura, dai tempi di don Diego Armando) sono quattro dall'inizio del rodeo le regine del campionato impalmate dal primato e poi spodestate

Juve e Milan?  In vetta c'è  posto per loro

A ltro giro, altra corsa, altra capolista. E con il Napoli seduto sul trono dopo una vita (25 anni addirittura, dai tempi di don Diego Armando) sono quattro dall'inizio del rodeo le regine del campionato impalmate dal primato e poi spodestate. Lo spettacolo calcistico offerto lunedì sera da Napoli-Inter è solo una parte del divertimento purissimo che il campionato ha cominciato a regalare dal giorno in cui è finita la dittatura juventina ed è caduto il muro bianconero reduce da quattro scudetti di fila. È partita l'Inter sparagnina, la meno convincente delle edizioni fin qui viste, chè quella di Napoli, a dispetto della sconfitta, ha raccolto consensi e lodi, poi è stata la volta della favola fiorentina che fece canticchiare anche Renzi («salutate la capolista!»), quindi la Roma di Garcia prima di finire travolta dalla contestazione oscena del suo tifo, adesso tocca al Napoli che ha stregato il suo popolo prima dei rivali grazie agli insegnamenti di Sarri e alla forma del suo trascinatore Higuain. Chi ha il copione e uno straordinario interprete non può che imporsi nei confronti di chi specula o denuncia gravi fragilità difensive.

C'è un dettaglio che rende più convincente il primato napoletano ed è racchiuso nella contabilità degli scontri diretti, quasi tutti giocati a Napoli. L'armata azzurra ha spianato Lazio, Roma, Fiorentina, Juventus e Inter e nel frattempo, a San Siro ha preso a schiaffoni il Milan di Mihajlovic. Ha patito solo con Fiorentina e Inter. Questo pirotecnico mucchio selvaggio ha reso ancora più attraente la sfida tricolore, racchiusa, per ora, in appena quattro punti. È garantito che altri cambi della guardia ci saranno nelle prossime settimane, a conferma di una stagione piena di colpi di scena. I motivi sono tre: 1) per la prima volta anche le inseguitrici della Juve hanno rimpolpato gli organici con acquisti di valore tecnico e di temperamento; 2) per la prima volta due tecnici poco stimati, Sarri e Sousa, hanno avuto tempo e modo per trasmettere la loro lezione di calcio geometrico e offensivo; 3) il clamoroso ritardo iniziale della Juve e i tormenti del Milan.

Proprio una classifica così corta può consentire agli ultimi ritardatari, Allegri e Mihajlovic, di saltare sull'ultimo vagone e partecipare alla sfida per il terzo posto, a condizione che non si fermino più per strada a riparare danni alla carrozzeria e marcino spediti.

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