Le prime due contro le ultime due, scontato, quindi pericolosissimo e divertentissimo. Dopo 22 giornate ci sono 38 punti fra Cesena e Juventus, 37 fra Roma e Parma, non c'è una cifra che dia speranza alle emiliane, gol fatti e subiti, differenza reti, vittorie, possesso palla, valore delle rose. Anche prendendo in considerazione solo l'ultima giornata, non particolarmente esaltante per la Juventus al Friuli, il confronto con il Cesena è impietoso, percentuale di pericolosità 78,6, prima fra le venti di serie A, contro 24,3, ultima, 630 palle giocate contro 462 dei romagnoli a Empoli. Identico il divario fra Roma e Parma, un dato su tutti, solo due tiri in porta della squadra di Donadoni contro gli undici totali della Roma a Cagliari dove peraltro la vittoria è arrivata con tanta fatica.
Sembra una bizzarra teoria che fa da amplificatore a quella di Claudio Lotito: cosa se ne fa il campionato di serie A che cerca consensi e investitori, di due club che si rifanno a città con bacino di utenza modesto? Lo potrebbe spiegare il Lecce che nell'86 all'Olimpico sfilò di tasca uno scudetto alla Roma e fece tremare anche Conte nella stagione del suo primo tricolore. E così, affondando nella banalità più scontata di una vigilia, Allegri è stato chiaro: «Il rischio di sottovalutare la prossima partita di campionato è dietro l'angolo. I ragazzi lo sanno, dobbiamo metterci la testa, non possiamo sbagliare. Se la Roma batte il Parma giochiamo per tornare a più sette. Niente turnover».
Quasi contemporaneamente a Trigoria, medesima raccomandazione: «Il Parma, nonostante la classifica, non rinuncia a giocare - ha detto Garcia -. È una squadra che non molla, noi dobbiamo mettere in campo la massima concentrazione per dimostrare che in classifica c'è un certo divario tra noi e i nostri avversari». Al netto della inutilità di certe conferenze prepartita quando le considerazioni sfiorano il vuoto assoluto, il rischio di rilassarsi e sottovalutare l'avversario quando il divario è così netto, è alto, in particolare quando la ventitreesima precede la settimana di coppe, Champions e Europa league. Ma è altrettanto vero che le vittorie di Juventus, senza Tevez squalificato, e Roma, senza Totti influenzato, potrebbero abbassare la claire su un campionato che a quindici giornate dal termine resterebbe senza misteri, unici spazi vacanti un preliminare Champions e modesti piazzamenti per l'Europa league che per Napoli, Inter e Milan, equivalgono a una stagione fallimentare. E comunque poco appeal per chi vorrebbe investire nella nostra serie A, caro dottor Lotito, qui bisogna pensare a qualcosa di più eccitante. Ieri i tifosi del Carpi hanno svelato il disegno che serpeggia sul campionato: Lotito il tuo calcio fa Skyfo.
E se invece Cesena e Parma riaprissero il campionato e si rimettessero in corsa per la loro personalissima salvezza? Di Carlo è stupendo: «Non abbiamo paura, vedrete un grande Cesena, alla Juventus toglieremo il fiato». Donadoni: «Non abbiamo niente da perdere, per sopperire alle differenze tecniche staremo compatti e giocheremo da squadra». Altro giro, sano football di provincia, gambe e tackle, palle sporche, e le società di scommesse ci vanno a nozze.
La formalità che attende la Roma all'Olimpico banca un 9 per il segno 2. Record per il segno 1 di Cesena-Juventus, la vittoria degli emiliani è pagata a 13, una delle quote più alte dell'intera stagione. Lasciateci le provinciali, lasciateci sognare.
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