Torino - Un altro 5 maggio che entrerà nella storia della Juventus. E questa volta l'Inter non c'entrerà nulla: dispersi nei meandri di una stagione triste e sfortunata i nerazzurri, immersi nella pazza gioia e nei festeggiamenti i bianconeri. Con il permesso del Palermo, comunque impossibilitato a regalare alcunché, domenica prossima la truppa di Conte festeggerà il bis tricolore davanti al proprio pubblico: poi magari già lunedì Andrea Agnelli farà sostituire lo scudetto gigante numero 30 - che campeggia all'entrata dello Stadium - con il 31 andando ancora una volta contro i verdetti della giustizia sportiva, ma ormai trattasi di archeologia sportiva. La Juventus fa i suoi conti, la Federazione ne fa altri: il tutto, mentre gli avversari annaspano e chissà che dietro l'angolo non possa esserci il tris.
Ecco, per metterlo in cantiere e pur con tutte le incertezze del momento, le grandi manovre sono già cominciate. Obiettivo: aggiungere qualità alla rosa non solo per confermarsi in Italia ma anche per sedersi al tavolo delle grandi d'Europa con qualche speranza in più. Dopo tre anni in cui si è ricostruita la base della squadra (46 giocatori arrivati a Torino, 31 che hanno ricevuto il foglio di via: 208,75 milioni in uscita e 78,25 in entrata) abbassando comunque sensibilmente la voce stipendi (115, da oltre 140 che era), dovrebbe essere adesso il momento del definitivo balzo in avanti: pochi e mirati interventi. In sostanza Marotta, che ha già preso Fernando Llorente a parametro zero, andrà a caccia di un difensore futuribile (Barzagli, Bonucci e Chiellini per il momento non si discutono), di un esterno sinistro più propositivo di Asamoah e Peluso, e di un attaccante di livello assoluto. Compatibilmente, è chiaro, con quello che offre il mercato e grazie ad alcune partenze che dovrebbero permettere alla Signora di aggiungere almeno altri 25-30 milioni a un'analoga cifra stanziata cash dal proprio bilancio.
In difesa, il nome più caldo è quello di Doria, centrale mancino del Botafogo, 19 anni da compiere e prospettive certe su cui si è già espresso anche uno come Seedorf: a Bologna la Juve ha poi anche parcheggiato Sorensen, il quale potrebbe pure tornare alla base. Quanto all'esterno mancino, al di là della suggestione Robben, è tornato di moda Nani, in rottura con il Manchester United e in scadenza nel 2014. In alternativa, da non trascurare Cuadrado sempre che i rapporti con la Fiorentina tornino quanto meno civili: siccome ai viola potrebbe interessare uno tra Matri e Quagliarella, non si vede perché non si potrebbero dimenticare le litigate del recente passato. Se poi Jovetic non tornasse d'attualità, la Juve ha già mosso passi più o meno ufficiali con gli entourage di Sanchez e Suarez, in probabile uscita rispettivamente da Barcellona e Liverpool: il primo è più abbordabile in senso assoluto (20 milioni), il secondo più appetibile per resa sotto porta (23 gol e 11 assist nell'attuale Premier) ma anche più pericoloso dal punto di vista disciplinare come testimoniano le dieci giornate di squalifica prese di recente per avere morso un avversario.
Ci sarebbe poi anche da cominciare a pensare all'eredità di Pirlo, 34 anni tra venti giorni:
lasciatasi colpevolmente sfuggire Verratti la scorsa estate, la Juve si consolerà con Poli, darà ancora più responsabilità a Pogba e magari in futuro proverà a riportare in Italia il Talentino che avrebbe già potuto essere suo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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