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Juve, i conti in rosso. E anche Conte

Europa League vale 9 milioni. Bilancio già passivo. Ora via Giovinco o Vucinic

Juve, i conti in rosso. E anche Conte

Torino - Bocche cucite. E morale sotto i tacchi. Nessuna parola da parte di Andrea Agnelli e Antonio Conte, ieri a Candiolo per consegnare l'assegno della Partita del Cuore (e ricevere - il tecnico - il suo primo “Tapiro d'oro”). Niente nemmeno da Giuseppe Marotta, chiamato adesso a fare di conto più di prima visto che la prematura uscita dalla Champions azzoppa le finanze bianconere. Possono allora essere prese per buone le parole che lo stesso Agnelli aveva pronunciato un mese e mezzo fa all'assemblea degli azionisti: «Le ingenuità a livello europeo si pagano care, dobbiamo essere meno ingenui. Dobbiamo scegliere se vogliamo giocare belle partite o vincere la Champions League».

Le prime bisognerà giocarle per forza per confermarsi campioni d'Italia: per la Coppa dalle grandi orecchie, servirà invece aggiornarsi. Con più fame da subito, azzerando i passi falsi se non a qualificazione avvenuta. Dopo di che, in attesa di Sassuolo in campionato e Avellino in Coppa Italia, questi sono i giorni peggiori e anche chi deve tenere in ordine il bilancio certo non è contento. In più, c'è anche la questione Conte, il cui contratto scadrà nel 2015 ma che certo non è tipo da rimanere se dovesse capire che non ci sono i margini per lavorare puntando al top. La scorsa primavera il confronto con la società era stato duro, ma alla fine l'accordo si era trovato: magari finirà nello stesso modo anche tra sei mesi, ma oggi come oggi potrebbe essere azzardato mettere la mano sul fuoco circa la permanenza.

Da Conte ai conti, ci sarà poi poco da stare allegri e non tanto perché la prima trimestrale di bilancio ha registrato una perdita di 18,4 milioni di euro a fronte dei 11,6 milioni dello scorso anno.

Di qui in avanti peserà infatti l'addio all'Europa nobile, che già fin qui era stata meno munifica del recente passato: e se nella scorsa edizione della Champions la Juventus, eliminata ai quarti, era stata la prima società nella graduatoria europea con un incasso di 65,3 milioni (44,8 milioni provenienti dal market pool - ovvero il valore del mercato televisivo domestico -, il resto dai premi legati alla partecipazione al girone e ai singoli risultati), quest'anno gli introiti potrebbero oscillare tra i 40 e i 45 (11,1 per il "merito sportivo" e una trentina per il market pool), circa 20/25 in meno rispetto all'ultimo bilancio.

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