Dietro il Napoli non si ferma la giostra delle illusioni, si gioca a non prenderla, perde l'Inter, pareggia la Lazio, le busca la Roma, ha vinto appena la Juventus che sarebbe seconda sul campo, robetta di un altro calcio rispetto alla festa napoletana. La vera penalizzazione dei bianconeri va individuata e distribuita tra allenatore e società. Del primo si sa e si è scritto di tutto, della seconda non si sa bene dove sia e di che cosa si occupi, a parte le carte degli avvocati. La prestazione dei bianconeri per un'ora è stata agghiacciante, uso aggettivo contiano, caos tattico, due gol subiti, dopo il doppio vantaggio, condizioni pietose di Bonucci, annebbiamento di Vlahovic-Tafazzi, sono la cartella clinica di una squadra sbandata e sbadata. L'altra notizia riguarda monsieur Pogba che, affine al compatriota Molière, ha offerto una nuova edizione del malato immaginario, saltando la partita per un dolore muscolare alla gamba. Prosegue la comédie-ballet del'Argante-Paul e, insieme, il silenzio disarmante della società su una vicenda che ha un peso forte sul bilancio e sulla squadra. All'Olimpico si è vista l'assenza-presenza di Mourinho, squalificato ma vivo in tutti i suoi dipendenti e collaboratori, un gruppo isterico, pronto alla protesta continua, contro il Sassuolo la squadra ha giocato con i nervi scoperti come fili elettrici logorati dall'uso, smarrendo una linea corretta, si aggiunga che Mourinho non ha pensato all'impegno di oggi ma a quelli prossimi di europa league in Spagna e al derby di domenica, lasciando a riposo il provocatore Mancini e con lui, stranamente Dybala che, in campo nella ripresa, ha dato un significato alla squadra. La bufala degli allenatori «non pensiamo alla prossima partita» è puntualmente smentita quando l'impegno successivo rappresenta un rischio.
Roma frenata e fegatosa, soliti fumi neri contro l'arbitro e nessuna ammissione di colpa. Aspettiamo il Milan, oggi contro la Salernitana, poi domani, in Portogallo, l'Inter si giocherà il passaggio di Champions e molte altre cose che frullano nella testa dei tifosi e di Inzaghi.
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