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Juve, non solo Tevez Tutti hanno fame di gol

Da Pogba a Chiellini, quante soluzioni per far segnare la Signora. Carlitos: "Meglio di così non potevo partire". Marchisio fuori un mese

Juve, non solo Tevez Tutti hanno fame di gol

Il festival del gol dopo un'estate con le polveri bagnate (fatta eccezione per l'amichevole con i dilettanti dell'Aygreville e per il classico vernissage di Villar Perosa). In una sera, quella più importante di inizio stagione, la Juve segna più reti che in tutte le sfide «prestigiose» del precampionato - leggi trofeo Tim e tournée americana -. E altro dato da sottolineare, nomi diversi nel tabellino marcatori (con il gol di Chiellini che si è concesso addirittura un «coast to coast» cestistico) tra cui quello di Carlitos Tevez. «Non potevo immaginare debutto migliore: prima partita ufficiale in bianconero, primo gol segnato, primo trofeo vinto», così l'Apache che ha completato il poker juventino all'Olimpico.

È lui uno dei giocatori più attesi di quest'annata e se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi bianconeri potranno vivere un'altra stagione entusiasmante. «Con Tevez siamo ancora più forti dell'anno scorso e siamo già pronti per fare bene in Europa», il grido di battaglia di Vidal, il «guerriero» del centrocampo della Juve che attenderà la fine del mercato per discutere il rinnovo del contratto con il club torinese. «Le grandi squadre e i grandi campioni non si vedono nelle tournée in Cina o negli Usa, ma quando conta vincere», rilancia Buffon, alla sua quinta Supercoppa vinta in carriera. E il presidente Agnelli alza già l'asticella, fissando gli obiettivi: «Vogliamo vincere il terzo scudetto di fila, sarebbe qualcosa di storico. La Champions? Ci sono squadre molto attrezzate, basti pensare che un club blasonato come il Real Madrid non la vince dal 2002. Poterla conquistare sarebbe un sogno, intanto pensiamo a migliorare anno dopo anno».

Il gruppo juventino ha dato una bella risposta dopo un precampionato ricco di incertezze. «Mai temuto di perdere la squadra che mi ha dato tante soddisfazioni in questi due anni», la frase di Antonio Conte, che ha dedicato il successo alla madre come regalo di compleanno, quasi a spazzare via le paure e le tensioni della vigilia, cancellate dal perentorio successo sulla Lazio. Nel quale un importante ruolo ha avuto Paul Pogba, il giovane francesino a caccia di conferme dopo il buon approccio alla maglia juventina nella passata stagione. Era stato l'ultimo a rientrare nella truppa dopo le tardive vacanze legate all'impegno (trionfale) con la Francia Under 20 vincitrice del Mondiale. Domenica è stato chiamato in causa in corso d'opera e lui, 120 secondi dopo essere entrato in campo, ha segnato con una girata di sinistro da centravanti in area. Poi, tanto per esagerare, pure l'assist per Tevez, dopo che Marchetti gli aveva negato la doppietta. Ha un potenziale grande come una galassia, vedremo quanto riuscirà ad esplorarlo.

Con Marchisio infortunato al ginocchio destro (ieri gli esami hanno evidenziato una lesione di primo e secondo grado al legamento collaterale mediale, starà fuori per 30-35 giorni), Conte ha risolto il rebus a centrocampo anche se Pogba dovrà saltare la prima con la Sampdoria per squalifica, strascico dell'annata chiusa a maggio a causa di quello sputo ad Aronica costato al giocatore transalpino tre turni di stop. Lui e Tevez erano e sono le variabili del futuro.

In prospettiva possono dare tanto a questa Juventus.

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