Non bastava la tradizione non proprio bianco neutra (la Juve non vince a Napoli dal 2000). Ci voleva anche Gabbiadini, l'ultimo gatto nero finito tra i piedi della Signora: inciampata sul gol che ha interrotto la serie di vittorie consecutive allo Juventus stadium. A fine anno giocava con la Sampdoria, qui è arrivato in tempo per cambiare maglia, andare in panchina e aspettare il momento suo: neppur Benitez avesse studiato una replica. Sì, l'imboscata è dietro l'angolo del San Paolo, che santo non è quando arrivano gli juventini. Stavolta più soli che mai, vista la furbata concepita per chiudere la curva-ospiti. Ma da qui passa lo scudetto, per la prima volta nella stagione la magica parolina non sarebbe pronunciata a sproposito. La Juve ha la necessità di vincere, comunque vada a Roma: il ruolino delle ultime sei partite non è incoraggiante, lo spreco mostrato al Napoli in Supercoppa è macchia da cancellare, le incertezze difensive hanno graffiato granitiche convinzioni. E se Benitez ha raccontato di tre palloni d'oro «Hamsik, Callejon e Higuain», Allegri continua a mangiarsi il fegato per i palloni d'oro regalati da Tevez (11 gol) e mal gestiti dalla squadra. Lo spagnolo ha fra le mani la coppia più prolifica del campionato (Callejon e Higuain, 18 reti in due). Allegri si aggrappa all'uomo solo al comando...dei cannonieri.
Insomma alla Juve serve uno squillo di tromba mentre Napoli vorrà ascoltare le sue fanfare. Tradizione contraria e ambizioni della Roma da tenere a bada: c'è il tanto per stare allerta. Allegri ha cercato sfrontatezza, ma la tesi è tutta difensiva. «Non ho la presunzione di vincere il campionato con 10 giornate di anticipo, ma neanche con 5. Forse solo il Bayern in Germania può riuscirci. Da noi è equilibrato: lotteremo con la Roma fino alla fine». Segue elenco del buon ricordo: sistema di gioco immutato, più equilibrio, difesa attenta e meno succube dei gol avversari. E chissà..«Non sia la volta buona per vincere a Napoli. A Doha abbiamo creato occasioni ma concesso troppi tiri in porta. La Juve è una grande squadra e deve giocare in un certo modo. Obbiettivo non prendere gol e vincere». Che poi è la mission naturale. Senza pensare al mercato. «Comprare tanto per comprare non serve».
Partita da spettacolo e forse gol. Benitez non ha mai negato al Napoli il bello dell'incertezza: la difesa potrebbe essere burro per le punte bianconere, ma l'attacco un bel grattacapo. Stavolta chi vince comincia a intravedere l'orizzonte.
Sintesi di Rafa: «Dobbiamo avere equilibrio, senza pensare allo scudetto. Siamo forti quando siamo squadra».Da una parte dici Higuain, dall'altra Tevez, un altro tango argentino dopo quello ballato con l'Inter. Appunto, la Juve ha ballato. Stavolta chi balla, rischia grosso.
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