La Juve sbatte sul bunker Siviglia

Traversa di Higuain, miracoli di Rico, ma la prima della Signora non è brillante

La Juve sbatte sul bunker Siviglia

Prego ripassare per la Signora tra le favorite di questa Champions League. Steccano l'esordio i bianconeri bloccati dal Siviglia sceso a Torino solo per lo 0-0. Missione compiuta per gli spagnoli che si confermano bestia nera dopo che l'anno scorso avevano condannato Buffon e compagni al secondo posto vincendo l'ultima partita del girone. Con tutte le conseguenze del caso: Bayern pescato nell'urna ed eliminazione. Anche stavolta Juventus rimandata. Ancora una volta timida nell'approccio nonostante i nomi arrivati dal mercato. A parte l'assalto finale, troppo poco ha fatto la squadra di Allegri per vincere una partita che non bisognava sbagliare, almeno nelle intenzioni della vigilia. Invece riesce poco o nulla, la testata di Higuain sbatte sulla traversa. E per una notte a Napoli lo rimpiangeranno meno ripensando ai due gol di Milik a Kiev all'esordio di Sarri in Champions. Allegri avrà molto da meditare perché Pjanic tenuto in panchina per oltre un'ora è una contraddizione al calcio di qualità che va predicando l'allenatore bianconero. Così la Juve del mercato stellare, l'unico fuoco d'artificio lo regala alla lettura delle formazioni. Evidentemente l'ex Roma non ha ancora convinto fino in fondo l'allenatore bianconero, che non si fa problemi a lasciare fuori giocatori senza guardare il nome. Personalità da vendere che manca però alla Signora in quella che dovrebbe essere la Champions della verità. Dani Alves dovrebbe aggiungerne in dosi massicce, dovrebbe. Ci riesce solo in parte. L'avvio è compassato con il gioco che si arena spesso nell'asfissiante ragnatela del Siviglia. Dall'altra parte infatti Sampaoli che predica calcio offensivo si presenta con Vazquez falso nove e nove uomini dietro alla palla. Insomma la versione più integralista del catenaccio. Khedira ha due volte la palla per scardinarlo nei primi quindici minuti, ma il tedesco non la sfrutta. A Higuain e Dybala resta il colpo in canna in un paio di potenziali occasioni. Il Pipita che in campionato viaggia a un gol ogni 40', in Europa non incide quasi a voler confermare di soffrire la sindrome da Champions proprio come la Juventus. E così la partita si complica maledettamente con gli spagnoli che giocano al limite dell'ostruzionismo accompagnato da falli al limite del sistematico, però la colpa della Signora è quella di adeguarsi al ritmo blando. Così la cosa più interessante del primo tempo è la difesa a quattro perché Barzagli si allarga a destra ed Evra fa il quarto a sinistra, mentre Dani Alves sale sulla linea dei centrocampisti. È parte del processo di europeizzazione intrapreso da Allegri nell'idea di gioco: la Juve rischia poco o nulla, ma il 4-4-2 non dà sbocchi anche perché manca un'ala a sinistra. Il risultato è un tempo regalato. Nella ripresa la scossa è la traversa di Higuain su cross di Dani Alves: lo Stadium che non è quello delle grandi occasioni (con tanto di protesta per il caro biglietti), prova a rianimarsi. Ancora l'ex Barcellona mette per Dybala nell'area piccola, ma il Siviglia si salva. Allegri solo al minuto 68 chiama in causa Pjanic per Asamoah. Dentro anche Alex Sandro per Evra spento alla prima da titolare.

È una Juve diversa anche spinta dall'orgoglio, ma il Pipita svirgola una buona occasione, Dani Alves un cross. Poi Pjaca cerca il rigore, Rico fa la paratona su Alex Sandro. È detto tutto. Flash di una serata da cancellare.

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