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La Juve si affida al suo Golden boy Ma senza Pirlo non ha mai perso

Conte se la prende con il giudice: "Accanimento per il caso bambini speriamo che ora dicano: bravo!"

La Juve si affida al suo Golden boy Ma senza Pirlo non ha mai perso

Accanimento. Quello che secondo Conte ha dimostrato il giudice sportivo nel multare i cori dei bambini durante la partita contro l'Udinese. E quello che la Juventus vuole continuare ad avere nel lanciare messaggi al campionato. «Parlando di ragazzini, è troppo facile cadere nella retorica - ha detto il tecnico bianconero -. Cerchiamo di migliorare il calcio, tutti insieme. Spero che contro il Sassuolo, a ogni rinvio del portiere, invece di quella parolaccia si dica bravo! Sarebbe un piccolo passo in avanti per tutti». Chissà.
Quanto all'accanimento bis, sta tutto nei piedi e nella testa della Signora. Impegnata stasera a Bologna, in anticipo sulla concorrenza per poter poi preparare al meglio la decisiva trasferta di Champions a Istanbul, martedì contro il Galatasaray. La Juve arriva da sei vittorie di fila, non prende gol da altrettante partite, ha tutti i numeri dalla sua e certo non vuole rallentare pur essendo senza Pirlo. Anche perché, oltre al fatto che mai i bianconeri finora sono stati sconfitti quando hanno dovuto fare a meno del loro regista, il trio Vidal-Pogba-Marchisio offre le massime garanzie. Caratteristiche diverse, più o meno stesso rendimento. Con un dato relativo al francese che balza agli occhi: dopo Buffon, il numero 6 è stato finora lo juventino più impiegato sia in stagione (1653', 24' più di Tevez) che in campionato (1133', con l'Apache sempre staccato di 24'). E in Champions, tanto per gradire, il Polpo ha fatto percorso netto: 450', ovvero tutti quelli a disposizione e scusate se è poco non avendo ancora compiuto 21 anni.
Da tanta gioventù e altrettanta classe è saltata fuori la vittoria nel Golden Boy, trofeo assegnato al miglior Under 21 europeo che in passato ha premiato gente come Messi, Aguero, Rooney e Goetze: «In futuro vorrei vincere il Pallone d'Oro», ha detto lui. «Ha tutte le possibilità per riuscirci, purché tenga la testa bassa e pedali - il parere di Conte -. Sono felice abbia detto che voglia mirare a un riconoscimento molto più prestigioso: aspirare al Pallone d'Oro non è per lui presunzione, ma consapevolezza».
Pogba avrà oggi in mano le chiavi della squadra e, semmai, le dividerà con Vidal e Marchisio trattandosi di «tre centrocampisti eclettici che possono giocare davanti alla difesa: deciderò di volta in volta». Testa sulla partita e basta (anche se si va verso un turn over marcato, con Quagliarella e Vucinic titolari), senza voli pindarici e pensieri legati a rinnovi contrattuali.

Lo ha detto lo stesso Pogba, lo ha ribadito Conte parlando di se stesso: «In questo momento non è un discorso fondamentale, né per me né per la Juve. Pensiamo a fare un'impresa a Istanbul, il resto deve passare in secondo piano».

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