Torino - C'è chi pensa agli orpelli e alla forma. E chi preferisce la sostanza. C'è chi si accontenta di quello che ha e chi prova soluzioni nuove, trovandole migliori e per questo infine scegliendole facendo un passo avanti. Accelerando verso la ricerca di un traguardo. Un obiettivo. Uno scudetto, anche: quello che a questo punto solo la Juventus potrebbe perdere, con i tre punti di vantaggio (quattro in realtà, in virtù degli scontri diretti favorevoli) che ha nei confronti del Milan e il calendario che le strizza l'occhio proponendole Cesena, Novara, Lecce, Cagliari e Atalanta. Uno scudetto che avrebbe di sicuro in Antonio Conte uno dei maggiori artefici e nella solidità del centrocampo una delle ragioni principali per spiegare la superiorità bianconera rispetto alla concorrenza. Un reparto che non è nato per caso e nemmeno in estate, dal momento che la Juve era partita con il 4-2-4 (o 4-4-2,con gli esterni molto offensivi) e che era stato lo stesso Conte, a inizio agosto, a spiegare che «io lavoro per dare un'identità alla squadra.
Le alternative ci servono: giocare a tre lì in mezzo non rientra nei programmi».
Cinquanta giorni dopo, il tecnico bianconero aveva evidentemente già cambiato idea dando ragione a chi sostiene che solo gli stolti non lo fanno. Così, il 25 settembre a Catania, la Juve ha cominciato a mutare pelle: Vidal, Pirlo e Marchisio uno vicino all' altro perché «un conto è vedere un calciatore all'opera in cassetta, un conto da vicino - avrebbe poi raccontato il tecnico bianconero- . Per questo abbiamo provato nuove soluzioni, non volendo rinunciare ad alcuno dei tre». Tre che paiono nati per giocare insieme: Pirlo è il Professore che sembra andare piano ma che disegna calcio e fa viaggiare il pallone, gli altri due sono gli assistenti che rendono il prodotto inimitabile. Corrono, lottano, sono entrambi ambidestri e vedono la porta come tanti attaccanti si sognano: otto gol il Principino, sei il Guerriero cileno nel frattempo soprannominato dai suoi compagni Capitan Uncino per la capacità di rubare i palloni nei contrasti. Statisticamente, in Europa, meglio di lui c'è solo Schweinsteiger e si capisce allora perché la scorsa estate proprio il Bayern Monaco abbia fatto di tutto per convincere il Leverkusen a cederglielo: i due avrebbero formato una cerniera insuperabile in mezzo al campo, punto e basta. «Nel mio Paese mi chiamano mangiatore di terra ha spiegato lo stesso Vidal- . Prima del calcio, la mia vita è stata dura: era una lotta quotidiana per mangiare e mia mamma mi ha insegnato a combattere sempre ».
La Juve ringrazia e, in mezzo a qualche fallimento (Krasic ed Elia gli ultimi) scopre di avere pagato tutto sommato poco (10,5 milioni, più due di bonus) un giocatore che oggi varrebbe almeno il doppio. Più o meno la stessa quotazione l'avrebbe anche Marchisio, il quale segnando contro la Roma ha anche superato il record di 7 gol in campionato che apparteneva a Tardelli di cui è stato designato erede: è il Capitan Futuro della Juve. «Mi sento un leader e non mi tiro indietro. Vesto bianconero da quando ero un bambino, penso di poter fare capire ai nuovi cosa significhi questa maglia». Vive a pochi metri dal centro di allenamenti di Vinovo, è già diventato papà due volte, respira e mangia Juve da sempre senza avere perso naturalezza e spontaneità. «Non pensavo fosse così bravo»,ha ammesso un giorno Conte. Ilquale, dalla fine di settembre, ha modellato la sua squadra in vari modi ma senza più rinunciare- salvo ragioni esterne- al contemporaneo impiego dei tre. Contro la Roma sono addirittura andati tutti a segno e, pur rappresentando un'eccezione, è un qualcosa che rende l'ideadichetipodisquadrasialaJuventus.
E poi c'è Pirlo, rinato e basta: 17 presenze nell'ultimo campionato al Milan, 32 (e tre gol) finora alla Juve con una media minuti che supera addirittura i 90 (91,3) tenendo conto dei recuperi. La classica seconda giovinezza trovata grazie a metodologie di lavoro all'avanguardia: meno salite, palestra e vasche di sabbia, più corsa lunga, intensità, elasticità e macchine isoinerziali modello Barcellona.
Si diceva- ed era vero- che Conte se lo è trovato senza averlo chiesto: tra persone intelligenti, però, il feeling è scattato in fretta ed è stato amore. Al punto tale che, con un centrocampo così, anche un attacco non sfavillante (Matri, capocannoniere della truppa, è fermo a quota 10 gol) non ha compromesso il sogno tricolore bianconero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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