Milano - La Signora non muore mai. Vince un derby d'Italia negli ultimi cinque minuti che verrà consegnato alla storia tra i più emozionanti e incredibili. Uno spettacolo adrenalinico tra rimonte e controrimonte, il Var decisivo in due occasioni sull'espulsione di Vecino dopo un quarto d'ora e il gol annullato a Matuidi. L'Inter sfiora l'impresa con l'uomo in meno, ma perde sfinita in fondo a una partita tutta di orgoglio che era anche riuscita a ribaltare a inizio ripresa con il solito Icardi e l'autogol di Barzagli che sembrava la fine della Signora. Invece ad Allegri riesce l'allegrata, perché come esistono il Guardiolismo e il Sarrismo, ci sono anche i colpi di Max che proprio alla fine con Cuadrado terzino e una squadra sbilanciatissima si prende tre punti pesantissimi con la firma di Higuain che torna a segnare dopo cinquanta giorni. Resta così aggrappato in extremis al sogno del settimo scudetto consecutivo, che sembrava ormai svanito dopo il ko con il Napoli e il suicidio che si stava consumando ieri sera. Spalletti invece vede allontanarsi pericolosamente la Champions e quando sembrava ritrovare definitivamente la sua squadra, la perde con un cambio: Santon per Icardi che fa infuriare il capitano. Una mossa che rovina dalla parte nerazzurra una partita che comunque passerà alla storia.
Perché il derby d'Italia che torna a contare davvero è una scarica di tensione che fa tornare indietro a 20 anni fa, al 98, a Iuliano-Ronaldo. Volano calci e calcioni, inguardabile quello di Vecino che si prende il rosso via Var. L'arbitro Orsato ci mette del suo impostando la gara sui fili dell'alta tensione. Quando l'Inter resta con l'uomo in meno è già sotto di un gol perché il sinistro di Douglas Costa è un flash che acceca Handanovic mentre gli interisti protestano per un tocco di Matuidi, che se c'è è impercettibile. Il brasiliano corre ad abbracciare Dybala il grande escluso, ma la sorpresa vera, seppur ampiamente annunciata, è Cuadrado terzino. I primi 5' sembrano dare torto ad Allegri con il colombiano subito ammonito per un fallo su Perisic. Però proprio Cuadrado innesca l'uno a zero.
La partita si mette sui binari ideali per la Signora dopo un quarto d'ora: vantaggio di un gol e di un uomo. Furioso l'approccio alla partita della Juventus dopo il ko con il Napoli. Mentre l'Inter è timida in un San Siro strapieno e da record d'incasso con oltre cinque milioni trasformato in una bolgia tra ironie sulle Champions bianconere perse e sulla insensibilità di Buffon. Spalletti paga oltremodo la scelta di rischiare Vecino che praticamente non giocava da due mesi: la partita già difficile diventa un Everest da scalare. La Juve però non sfrutta il momento, soprattutto con Higuain che si incarta a ripetizione. Trova il secondo gol nel penultimo dei sette minuti di recupero, ma Matuidi è in netto fuorigioco.
Dopo l'intervallo è una Signora che si ferma e viene punita da una testata di Icardi sugli sviluppi di una punizione a inizio ripresa. Maurito segna l'ottavo gol in dodici partite ai bianconeri che vanno letteralmente in tilt a partire da Rugani e Pjanic rischia l'espulsione. E' ancora un episodio a punire Allegri mentre l'Inter in dieci mette sotto la grande nemica. E Max va al rischiatutto con Dybala al posto di Khedira. Ma la Juventus sembra perdere tutto perché Barzagli mette in rete l'autogol. Che sia uno degli eroi dei sei scudetti a firmare il ko sembra il segno del destino. Clamorosa la rimonta dell'Inter con l'uomo in meno. Ma bisogna sempre fare i conti con la Vecchia Signora che sembra avere i tratti dell'immortalità.
E per una notte è soprattutto più pazza dell'Inter: Cuadrado buca Handanovic, poi Higuain di testa segna il suo primo gol bianconero ai nerazzurri che potrebbe rivelarsi da scudetto, mentre Allegri viene espulso e per l'Inter è una mazzata sulla rincorsa Champions. Un derby d'Italia lungo centodue minuti può fare la storia di questo campionato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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