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Juventus, Milan e Inter Fate largo alle solite tre

Napoli e Lazio stentano, il campionato torna a giocarsi sull'asse Torino-Milano. Da Pazzini a Palacio tutto in mano ai cannonieri, ma saranno decisivi i tecnici

Juventus, Milan e Inter Fate largo alle solite tre

Ci risiamo: il campionato corre sulla Mi-To, che non è Mito, visto il valore delle squadre, ma rispolvera il peso di una tradizione calcistica. Qualcuno potrà obbiettare: ma il Napoli? E La Lazio? Oppure la Fiorentina che ieri ha altalenato davanti e dietro l'Inter?
Nessuno ci mette una croce, di tanto in tanto qualcuno le mette in croce. Ma poi il campionato, che ci aveva fatto credere a un capovolgimento di valori, magari ad una prossima Champions senza Milano, ora ci sta strizzando l'occhio. Rosicando e rosicchiando, quelle due si sono fatte largo. D'accordo l'ennesimo “clamoroso al Cibali!” interpretato dall'Inter dovrebbe spingere alla prudenza. Visto il primo tempo? Osceno. Il secondo? Molto meglio per la presenza di uno che ci sa fare a centrocampo (Stankovic)e di un attaccante vero e non di un stil-pensionato riesumato. Però l'Inter fa punti quando tutto le tira contro: mancano giocatori da colonna vertebrale e Cassano ha rotto gli argini.

Ma occhio ai numeri della classifica. Se andiamo a confrontare il campionato scorso con quello odierno, i conti si cominciano a pareggiare: la Juve (59 punti) sta sempre al di sopra del suo punteggio (53 p.) alla 27ª dell'anno passato ma la capolista, che era il Milan, aveva 57 punti, solo due in meno. Invece il punteggio della seconda e terza è uguale all'anno scorso. E i punti dei nerazzurri (quarti) sono molti di più: 47 contro 40.
Questo significa che Milan e Inter hanno ripreso in mano il loro destino, che la Juve sbaglia di più ma non perde il passo da scudetto e che Napoli e Lazio rischiano di soffocare se Cavani non luciderà il pedigrèe da goleador e se Petkovic non saprà superare l'assenza di Klose. La solitudine del cannoniere è l'inquietudine di ogni squadra. Il Milan è nel momento dell'abbondanza: Balotelli è partito bene, El Shaarawy è invidiabile e Pazzini sta dimostrando che i suoi gol pesano (e anche gli involontari assist). L'Inter ha dovuto richiamare Palacio per trovare due reti, un assist e capovolgere lo sconcio di certi errori. In questi casi non c'è Cassano o fantasista che tenga: il cannoniere ti spinge sempre all'atto di fede. L'Inter ha cominciato ad aver gambe tremule quando ha definitivamente perso Milito, il Napoli da quando è senza le reti di Cavani. La Juve se la cava chiamando tutti all'adunata: Chiellini è stato il 15° cannoniere della squadra ed ha dimostrato che, là davanti, ci starebbe bene uno con il testolone a prova di gol. È una delle grandi pecche della squadra di Conte.
Nel week end il campionato è vissuto sulla bellezza dei gol e di certi gol. Poi possiamo parlare di gioco: in miglioramento quello del Milan, incomprensibile quello dell'Inter, inconcludente quello del Napoli, dissipatore quello della Lazio e da macchina da guerra quello della Juve. Anche giocandosela con questi distinguo ne vien fuori che Milan e Juve garantiscono qualcosa in più: anche per merito dei rispettivi tecnici. L'Inter, invece, segue il suo Dna, annaffiato dalla pazzia e da quel detto, che sembra uno spot, inventato ieri da Cambiasso davanti alla Tv: «Ho imparato che in Italia squadra nervosa, squadra vittoriosa».

Si, questo non è mai stato il campionato del pane, amore e fantasia. Piuttosto quello del prendersi per la collottola. Cassano, a sua insaputa, è stato un benefattore per la squadra. Le ha restituito grinta e compattezza. L'Inter non può permettersi di lasciarlo in disparte. Ormai è chiaro che Rocchi ha miccia limitata, Fantantonio e Palacio dovranno sudarsi partita dopo partita, magari scoprendo la vicendevole solitudine del centravanti. L'Europa dirà il resto: il Napoli ci deve puntare chiedendo qualche aiuto alle scaramanzie che da quelle parti vanno di moda. Milan e Juve rischiano di trovarsi a gestire un altro turno. L'Inter avrà un gran daffare con il Tottenham che ieri ha rifilato due sberle all'Arsenal. Ma poi?

Il campionato potrebbe ritrovare un po' di thrilling. Il Napoli, dopo le miserabili figure europee, ha tutto da guadagnare. La Juve tutto da perdere: c'è una compressione tra Champions e partite importanti in campionato che le farà tirare il collo. Le vittorie di Milan e Inter sono un avviso, più che un pericolo. La gente di Allegri, nelle ultime undici sfide, ha conquistato più punti di tutti. Quella di Stramax è tornata a vincere in trasferta dopo 4 mesi.

Mazzarri è sponsorizzato per una nuova panchina, più che per vincere il titolo. O magari salvare il secondo posto. Eppure mai come stavolta conterà la mano degli allenatori. Fate le vostre pagelle, perché il campionato le ha già fatte. E le partite di questa giornata hanno raccontato pro e contro.

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